Sovrappeso: benefici per il cuore se si cammina molto

bilancia

Tra i pazienti che ricorrono a programmi di riabilitazione cardiaca, l’80% hanno problemi di sovrappeso, e questo è uno dei fattori che aumentano notevolmente il rischio di infarto ed altre forme di crisi cardiaca.

La riabilitazione normalmente consiste di sedute in cui il paziente è sottoposto ad esercizi fisici volti a ridurre il grasso ed il peso corporeo in eccesso attraverso sedute che comprendono ginnastica, nuoto ed altre attività sportive.

Il legame tra le complicazioni al buon funzionamento del cuore e la carenza di esercizio fisico è stata ampiamente provata, ma è anche stato provato che le normali forme di esercizio fisico quotidiano sono altrettanto efficaci, se non di più, di quelle previste dai programmi riabilitativi.


I ricercatori del College of Medicine di Bulrington, dell’Università del Vermont, hanno pubblicato uno studio comparativo su persone in sovrappeso affette da problemi cardiaci, grazie al quale si rileva che per i pazienti sovrappeso sono più efficaci lunghe camminate a ritmo lento piuttosto che coprire distanze più brevi a ritmo più serrato, insomma, semplificando, meglio camminare a lungo che correre.


Per realizzare questo studio, il primo nel suo genere, sono stati coinvolti 74 pazienti divisi in due gruppi: il primo gruppo, che ha camminato per 45 – 60 minuti al giorno ad un ritmo moderato per 6 giorni alla settimana è riuscito a bruciare circa 3000 calorie a settimana, mentre il secondo gruppo, che ha fatto attività fisiche più intense, camminando a ritmo più serrato, remando e andando in bicicletta, per tre volte la settimana, per un massimo di 25 – 40 minuti, è arrivato a bruciare dalle 700 alle 800 calorie al termine dei sette giorni.

Dopo i primi cinque mesi di studio i risultati sono stati evidenti, i pazienti del primo gruppo hanno ottenuto risultati migliori in termini di riduzione del grasso corporeo, del peso e dell’adipe di quasi il doppio.

Il miglioramento si è anche verificato per quanto riguardava i livelli di colesterolo, nella pressione del sangue, e negli altri parametri che individuano i fattori di rischio di crisi cardiache.

Lascia un commento

Panoramica privacy

This website uses cookies so that we can provide you with the best user experience possible. Cookie information is stored in your browser and performs functions such as recognising you when you return to our website and helping our team to understand which sections of the website you find most interesting and useful.