Quale è la cura migliore per la malattia carotidea (o stenosi della carotide) ? Con questo termine si indica un’ostruzione dell’arteria carotide molto pericolosa per la salute, tale da poter provocare un ictus. E’ dunque particolarmente importante intervenire in termine di prevenzione e di terapia, grazie ad uno stile di vita adeguato, all’utilizzo di farmaci se prescritti e all’occorrenza alla chirurgia. Vediamo insieme e nel dettaglio tutte le opzioni del caso.
Stile di vita e malattia della carotide
Per mantenere sana la carotide e/o per prevenire un peggioramento della stenosi si possono effettuare alcune modifiche dello stile di vita. Per cominciare è opportuno smettere di fumare (cosa particolarmente importante), come pure imparare a tenere sotto controllo la pressione alta e il diabete, oltre che ovviamente i livelli di colesterolo. Tutto ciò è possibile cercando di non trascurare i controlli di routine e seguendo le indicazioni del proprio medico curante circa una dieta sana per il cuore (povera di grassi saturi, ma ricca di omega 3 ad esempio) e per mantenere il giusto peso (l’obesità è un fattore di rischio cardiovascolare da non trascurare). Si consiglia anche di limitare l’assunzione di alcolici (non più di un bicchiere al giorno per le donne e 2 per gli uomini). Ci si può aiutare anche con un minimo di 30 minuti al giorno di esercizio fisico, come consigliato anche dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) seppur non necessariamente intenso. Basta una passeggiata a passo veloce!
Quali farmaci possono ridurre il rischio di ictus?
Il medico può consigliare farmaci antiaggreganti come la cardioaspirina, per ridurre il rischio di ictus causato da coaguli di sangue oppure medicinali per abbassare il colesterolo (statine) o la pressione alta. In alcuni casi più importanti il Coumadin (warfarin), un anticoagulante, può essere prescritto.
Quali procedure mediche possono curare la stenosi carotidea?
Se si è in presenza di un grave restringimento o di un blocco della carotide, un procedimento chirurgico può essere eseguito per aprire nuovamente l’arteria e favorire il corretto flusso sanguigno al cervello per prevenire il rischio di un ictus futuro. Il medico può suggerire una delle seguenti procedure:
- Disostruzione Carotidea (CEA) o endoarteriectomia. Questa è la procedura più comunemente eseguita nei pazienti che hanno aterosclerosi carotidea e TIA o ictus lieve. Si esegue in anestesia generale: il chirurgo esegue un’incisione nel collo all’altezza dell’ostruzione per rimuoverla.
- Stenting dell’arteria carotide (CAS). E’ una procedura meno invasiva: attraverso un catetere, in genere inserito dall’inguine, si arriva fino all’ostruzione dell’arteria carotidea e si procede a dilatarla posizionando uno stend (un piccolo tubo di rete metallica che funge da impalcatura per fornire supporto all’interno del arteria stessa) che rimane in posizione in modo permanente, permettendo così il ripristino del flusso di sangue al cervello.
In ambedue i casi, i rischi ed i benefici per il paziente vanno valutati con lo specialista.
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Fonte: Nhs
Foto: Thinkstock