Veleno di scorpione negli interventi di bypass

scorpione

Il veleno di scorpione pare sia la panacea di tutti i mali in questo periodo, infatti, dopo la scoperta che l’Escozul, l’estratto del veleno dello scorpione azzurro, guarisca e curi i tumori, oggi è uscita la notizia che esiste un altro tipo di veleno in grado di garantire il successo negli interventi di bypass coronarico.
A rivelarlo è uno studio apparso sulla rivista medica Cardiovascular Research.
Il bypass aorto coronarico serve a migliorare il flusso sanguigno delle arterie quando queste sono ristrette a causa di aterosclerosi o di altre malattie cardiovascolari e si attua prelevando un tratto di vaso sanguigno sano da un’altra parte del corpo e con questo si crea una specie di ponte che permette il defluire del sangue.

Primo trapianto di mani in Italia

mani

Tra la notte di lunedì e martedì è stato effettuato un trapianto di mani per la prima volta in Italia con esiti molto positivi per la paziente.
L’operazione, durata sei ore, effettuata dall’equipe dell’ospedale San Gerardo di Monza guidata dal dott. Massimo Del Bene, primario di chirurgia plastica e della mano, ha permesso alla signora Carla Mari, casalinga di Busto Arsizio, di riavere di nuovo le mani che aveva perso a causa di una gravissima forma di sepsi originata da una banale cistite che le ha fatto perdere sia le mani che i piedi.
La donatrice è stata una donna di 58 anni e l’espianto è stato praticato nell’ospedale di Cremona.
Affinchè non si verificasse il rigetto, sono state prelevate delle cellule staminali dal midollo spinale della paziente stessa e poi sono state ri-iniettate nella paziente24 ore dopo l’intervento.

Come contattare il Dottor Zamboni

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Il Dottor Zamboni ha scoperto che vi è un’ attinenza tra sclerosi multipla e CCSVI, e ha capito che liberando le vene giugulari occluse, che provocano un ristagno di sangue nel cervello, i pazienti guariscono dalla sclerosi multipla.

Il che fa capire che le due malattie sono correlate e che quindi curando la CCVSI si può curare la sclerosi multipla.

Ieri sera a Le Iene è andato in onda un servizio in cui, oltre all’intervista al Ministro Fazio, sono state portate molte testimonianze di pazienti curati dal Dott. Zamboni, tra cui quella di Augusto che dopo aver convissuto con la malattia per dieci anni, dopo l’intervento è tornato ad una vita normale e quella di Federica, ex allenatrice di pallavolo, a 24 anni ha scoperto di avere la sclerosi multipla ed è guarita grazie all’ operazione del dott. Zamboni.

Sclerosi Multipla e CCSVI, il Ministro Fazio temporeggia

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Ieri sera nella puntata delle Iene è andato in onda un servizio di Giulio Golia sulla cura della CCSVI e conseguentemente della sclerosi multipla.
La scorsa settimana è andato in onda alle Iene l’ appello accorato di Nicoletta Mantovani al Ministro Ferruccio Fazio affinchè riconosca la CCSVI come malattia e quindi approvi la cura del Dott. Zamboni.
E ieri il ministro ha risposto a Giulio Golia dichiarando che la richiesta per procedere alla nuova terapia è al momento in sede di valutazione presso il Consiglio Superiore della Sanità, dove, secondo Fazio è giunta sei mesi fa.

Sclerosi Multipla e CCSVI, l’appello di Nicoletta Mantovani

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Ieri sera a Le Iene è andato in onda un accorato appello di Nicoletta Mantovani, la vedova di Luciano Pavarotti, al governo italiano, in particolar modo rivolto al ministro della salute Fazio, affinchè i malati di sclerosi multipla ( di cui ne soffre anche lei da anni ) che soffrono anche di Insufficienza venosa cronica cerebrospinale abbiano la possibilità di essere operati in quanto per ora la malattia non è considerata tale.
La Mantovani si riferisce al nuovo approcio terapeutico proposto dal dott. Zamboni e dal dott. Salvi ed alla relazione che intercorre tra la sclerosi multipla e la CCSVI.

Sclerosi multipla: la teoria del dott. Zamboni

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Ieri sera a Le Iene è andato in onda un servizio sui malati di sclerosi multipla, una malattia neurodegenerativa che rallenta drasticamente la velocità degli impulsi nervosi all’interno delle fibre e di come il professor Paolo Zamboni abbia trovato la possibilità di curarla non come una patologia neurologica bensì come un problema cardiovascolare.
Il dottor Paolo Zamboni, nel corso della sua carriera da ricercatore sostenne di aver scoperto che vi fosse una stretta correlazione tra la presenza di vari problemi venosi e sclerosi multipla.
Avendo riscontrato depositi di ferro a livello cerebrospinale, si è spinto a trovare una correlazione tra questi restringimenti venosi patologici, a cui ha dato il nome di Insufficienza venosa cronica cerebrospinale o più semplicemente CCSVI, e la sclerosi multipla, partendo dal presupposto che le vie venose extracraniche sono state poco studiate nei pazienti affetti da sclerosi.

Una variazione genetica può portare a complicazioni dopo il trapianto di midollo osseo

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Uno studio apparso recentemente su Nature Genetics ha rivelato che una determinata variazione genetica, in specifico la mancanza di un gene, aumenta il rischio che si manifestino complicazioni in chi è stato sottoposto a trapianto di midollo osseo.
La premessa di base del trapianto di tessuti ed organi è semplice: eliminare nel paziente il tessuto o l’organo malato e sostituirlo con tessuti ed organi sani.
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