Rapporto vita/fianchi (WHR)

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Il rapporto vita/fianchi, conosciuto nella letteratura medica in lingua inglese con l’acronimo WHR (Waist-hip ratio) viene utilizzato come indicatore del grado di salute di una persona.
Recenti ricerche hanno dimostrato che la cosiddetta forma “a mela” assunta dal corpo è un forte predittore di possibili disturbi e malattie rispetto ad una forma “a pera”, in cui i grassi si accumulano non nella zona addominale ma nelle natiche e nelle anche. La differenza è evidente soprattutto tra i sessi, essendo gli uomini più portati ad assumere la forma “a mela” (di tipo androide) e le donne la seconda (tipo ginoide).

Girovita troppo ampio, fattore di rischio per il diabete

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Quasi nove persone su 10 non sono consapevoli dei possibili rischi provenienti da un girovita troppo ampio e dal grasso accumulato nell’addome.

Un recente sondaggio su 12.000 cittadini europei ha infatti rilevato che la maggior parte dei partecipanti non era a conoscenza di come l’accumulo di grasso nel ventre sia uno dei segnali più allarmanti della possibilità di contrarre malattie del metabolismo molto gravi, come il diabete di tipo 2.
La casa farmaceutica GlaxoSmithKline, ha recentemente confermato grazie a ricerche interne che il grasso addominale è strettamente legato all’insorgere di malattie cardiache e diabete.

Sexercise, l’attività sessuale come fattore di prevenzione

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Secondo un recente articolo comparso sul sito web NHS Direct, un organismo di informazione alla salute britannico, un’intensa attività sessuale può ridurre il rischio di attacchi di cuore e aiuta le persone a vivere più a lungo: le endorfine rilasciate durante l’orgasmo stimolano le cellule del sistema immunitario, il che può essere di grande aiuto sia nel prevenire malattie terribili come i tumori, sia nell’avere effetti benefici su problemi meno gravi come l’insorgere delle rughe.

Secondo un’esperta di salute sessuale, Melissa Sayer, intervistata dal quotidiano britannico Guardian, se da un lato è utile che venga promosso il benessere sessuale, non è però ancora così scientificamente provato che un intensa attività sessuale sviluppi effetti benefici su tumori o malattie cardiache.

Poco sonno tra i giovani legato a depressione e pensieri suicidi

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Un recente studio americano sui ragazzi di età compresa tra i 12 ed i 18 anni, ribadisce ancora una volta che la scarsa durata del sonno è strettamente legata all’insorgere di disturbi come depressione e pensieri suicidi. I ragazzi che vanno a dormire dopo la mezzanotte risultano avere il 24% in più di possibilità di soffrire di questi disturbi rispetto ai ragazzi che vanno a letto alle 22.

Coloro che dormono meno di cinque ore per notte hanno inoltre un rischio del 71% più elevato di soffrire di depressione rispetto a quelli che dormono otto ore.

30 minuti al giorno di esercizio fisico migliorano la salute

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Il Capodanno, ed i giorni delle feste hanno per molti una particolarità: è il momento di prendere impegni per l’anno nuovo, anche dal punto di vista della salute, attenzione probabilmente stimolata dal fatto che durante le feste ci si abbandona un po’ troppo ai piaceri del cibo e del bere e quindi istintivamente ci si ripromette di cambiare abitudini appena finite le feste.

Se si hanno buoni propositi, un aiuto potrebbe venire dalle recenti dichiarazioni di Peter Brubacker, professore di scienza della salute e dell’esercizio pesso la Wake Forest University. Secondo lo scienziato, il primo passo per migliorare la nostra salute è quello di aumentare l’esercizio fisico quotidiano, e 30 minuti in più al giorno di esercizio fisico sono sufficienti, perchè riducono di gran lunga i rischi di malattie cardiache, ictus, diabete, cancro del colon-retto, tumore al seno ed altro ancora.

A piedi ed in bicicletta e auto a bassa emissione di CO2: lo scenario ideale per migliorare la salute nelle metropoli

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Incoraggiando gli abitanti della città ad andare a piedi o in bicicletta si otterrebbero maggiori benefici per la salute pubblica rispetto alla semplice introduzione nella mobilità cittadina di veicoli a bassa emissione di CO2.
Lo conferma una ricerca condotta nel Regno Unito, che ha realizzato un lavoro prospettico degli effetti sulla salute in due grandi metropoli contemporanee, Londra e Delhi qualora fossero stati presi in considerazione differenti scenari. Questi comprendono: nessuna politica di riduzione delle emissioni; introduzione di veicoli ad emissioni contenute; incentivazione dell’uso della bicicletta e della mobilità pedonale accompagnata dalla riduzione del traffico di veicoli a motore e, come ultimo scenario, l’aumento della mobilità pedonale e l’introduzione di veicoli a bassa emissione.

Le scarpe indossate influiscono sui disturbi e dolori al piede una volta anziani

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Nelle donne, le scarpe che si indossano da giovani hanno un importanza notevole, nella vecchiaia, sullo sviluppo di dolori e disturbi ai piedi. Lo hanno evidenziato ricercatori statunitensi della Boston University School of Public Health e dell’Aging Research Institute presso l’Hebrew SeniorLife, che hanno condotto uno studio di notevoli dimensioni, il Framingham Study Foot, tra il 2002 e il 2008.
Gli autori della ricerca, pubblicata nel numero di ottobre della rivista Arthritis Care & Research, hanno analizzato i dati forniti da 1900 donne e 1472 uomini sottoposti ad un severo questionario sull’insorgenza di disturbi agli arti inferiori, come dolori e rigidità, in uno o entrambi i piedi, che hanno anche fornito indicazioni sulle calzature utilizzate in passato ed attualmente.
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