Le moderne mamme in attesa ascoltano ancora i consigli delle nonne.

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Un team di ricercatori dell’Università di Londra ha realizzato un curioso ma interessante studio su come le donne in attesa di un bimbo siano ancora molto sensibili e disposte a seguire, oltre che i consigli dei medici, anche quelli delle mamme e delle nonne, riguardo le problematiche legate alla gravidanza.
Uno studio realizzato con una serie di interviste a mamme di tre generazioni differenti, quelle che hanno avuto figli negli anni ’70, negli anni ’80 ed alle soglie del nuovo millennio.

Misurare il pH nel cordone ombelicale come strumento diagnostico

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L’alta acidità nel sangue del cordone ombelicale al momento della nascita predice la presenza di possibili difetti del bambino, soprattutto dal punto di vista del rischio di complicazioni cerebrali. E’ quanto affermano ricercatori britannici dell’Università di Birmingham che di recente hanno pubblicato in merito uno studio sulla rivista scientifica BMJ.
Il pH è l’unità di misura dell’acidità di un liquido. Il pH 7 indica livelli normali di acidità, un punteggio che si avvicina ad uno rivela un alto tasso di acidità, mentre più si avvicina a 14 più il liquido è invece alcalino.

Ogino Knaus

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Il metodo Ogino Knaus è forse universalmente noto tra i sistemi di controllo delle nascite naturali, anche se la sua efficacia reale non supera, secondo recenti statistiche, il 15-30% di affidabilità secondo alcuni, mentre per altri le percentuali sono ancora più basse. Sicuramente molto meno valido che non la pillola o il preservativo, quest’ultimo ritenuto universalmente anche il più efficace non solo per evitare una gravidanza indesiderata ma anche per prevenire le malattie sessualmente trasmissibili.
Ad introdurre il metodo di controllo delle nascite basato sul calcolo statistico dei giorni di maggior fertilità della donna hanno contribuito, in maniera separata, i due studiosi da cui il metodo ha avuto il nome.

Disfunzioni sessuali e pillola anticoncezionale

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Proprio nei giorni in cui si celebrano i 50 anni della pillola anticoncezionale esce un nuovo studio, pubblicato sulla rivista medica Journal of Sexual Medicine che suggerisce che le donne che usano la pillola possono avere un rischio maggiore di disfunzioni sessuali.
Tra queste si enumerano problemi come la mancanza di orgasmo, di desiderio sessuale, di eccitazione, inturgidimento e lubrificazione vaginale.
Il gruppo di ricerca dell’Università di Tubingen in Germania ha studiato tale fenomeno su un campione di 1.086 donne, la maggior parte in relazione stabile con uno stesso partner da almeno sei mesi, prima della data di inizio dello studio, che hanno risposto a questionari misti sia sulle loro attività sessuali che sui metodi contraccettivi utilizzati.

La pillola compie 50 anni

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Milioni di donne l’hanno presa ad un certo punto della loro vita, e su di essa sono stati scritti libri, saggi scientifici e si sono aperti grandi dibattiti sociali e culturali. E’ la pillola, come generalmente viene indicato il farmaco contraccettivo per eccellenza, che venne per la prima volta approvata dalla US Food and Drugs Administration il 9 maggio del 1960.
Da allora, la possibilità per la donna di controllare la propria fertilità ha cambiato radicalmente usi e costumi, e persino, in parte, la libertà e le scelte sessuali delle donne.
Perfino l’accesso delle donne all’istruzione ed al mondo del lavoro sarebbe stato incentivato dall’uso della pillola, secondo Cecile Richards, presidente di Planned Parenthood Federation of America, un’organizzazione che sin dall’inizio si è battuta perchè la pillola venisse approvata e diffusa tra la popolazione.

Aborto in crescita in tempi di crisi economica

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Aborto e condizione sociale, esiste un’associazione evidente, almeno secondo l’ultima relazione del Guttmacher Institute, un’organizzazione non governativa che si occupa, sul territorio statunitense, delle problematiche legate alla riproduzione.
L’aborto continua dunque ad essere un segnale di determinate condizioni socioeconomiche, in cui concorrono aspetti differenti come l’etnia, le condizioni di salute, l’educazione, la religione e, soprattutto, i problemi economici.
E così la recente ricerca punta il dito sul fatto che in questi tempi di recessione, e di crisi economica, il numero degli aborti aumenta, soprattutto sulla fascia di popolazione più povera.

Donne sovrappeso: minori complicazioni in gravidanza con la chirurgia bariatrica

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Le donne obese ed in sovrappeso nei paesi sviluppati sono sempre di più, e questo oltre a tanti altri problemi di carattere medico e sanitario, rende anche più problematici ed a rischio gravidanza e parto. Rispetto a quattro decenni fa è in aumento il rischio di alcune complicazioni dovute ai chili di troppo nelle donne incinta, in particolare la pre-eclampsia, l’ipertensione e la formazione di coaguli nel sangue, uno dei fattori scatenanti di ictus ed infarti.
Un recente studio, pubblicato sulla rivista British Medical Journal ha evidenziato come le complicanze possono essere ridotte ricorrendo alla chirurgia bariatrica.
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