Gravidanze tra gli adolescenti in crescita negli U.S.

preservativi

I tassi di gravidanza tra le teenager statunitensi, che avevano subito un forte calo durante gli anni ’90 a causa di un accesso sempre più facile ai contraccettivi sembrano aver ripreso un curva ascendente, secondo un nuovo sondaggio realizzato dal Guttmacher Institute, un’organizzazione no-profit americana che svolge attività di monitoraggio ed analisi sulla salute sessuale e riproduttiva negli Stati Uniti.

Le gravidanze tra gli adeolescenti infatti sono salite di circa il 3% nel corso del 2006.

Riparare il tessuto fetale con un collante ispirato dai molluschi

cozze

La ricerca di biomateriali da usare in medicina è un settore in crescita e, dai risultati che ottiene, sembra essere molto promettente. L’ultima ricerca di cui si è a conoscenza riguarda la sperimentazione eseguita da un’equipe di ricercatori di ingegneria biomedica presso il Northwestern’s McCormick School of Engineering and Applied Science statunitense.
Lo studio, pubblicato su American Journal of Obstetrics & Gynecology riguardava l’esplorazione di un collante biocompatibile in grado di riparare le lacerazioni ed i buchi nella membrana fetale.

Il latte materno si conserva integro fino a 96 ore

allatamento

Il latte materno può essere conservato in frigo per un massimo di quattro giorni, senza perdere il suo valore nutrizionale e senza permettere lo sviluppo di batteri.
E’ il risultato di un piccolo studio condotto da ricercatori del North Shore University Hospital a Manhasset di New York, che ha voluto investigare approfonditamente sull’integrità del latte materno conservato in questo modo.

In generale, i consigli riguardo alla conservazione del latte materno che genericamente troviamo con una ricerca in rete, danno in media una periodo di conservazione di circa due o tre giorni nel frigorifero, ed idealmente da consumare non oltre questo periodo.

Tipo di lavoro della madre associato a difetti alla nascita?

insegnante

Un recente studio condotto negli Stati Uniti ha voluto trovare se ci fosse un’associazione evidente tra il tipo di lavoro che conduce la madre e la probabilità per il figlio di avere qualche difetto alla nascita.
Sono stati presi in considerazione, per questo studio, 9000 bambini nati, tra l’ottobre 1997 ed il dicembre 2003, con difetti congeniti, singoli o multipli, che interessavano diversi organi, l’occhio, l’orecchio, il tratto gastrointestinale la bocca o il volto. In definitiva, almeno 45 tipi di difetti alla nascita sono stati catalogati nella ricerca.

Il padre presente al parto è un aiuto o un problema?

parto

Un tempo il padre scopriva il sesso del nuovo nato al telefono, o veniva avvisato dalle assistenti al parto mentre nervosamente attendeva nella sala d’aspetto. Oggi nella maggior parte del mondo industrializzato è più facile che la mamma scopra il sesso del nascituro dal padre, che sempre più sovente è presente durante le fasi finali del parto.
Ma la presenza del padre è un aiuto o un problema per la madre che si accinge a partorire?
Questo è stato l’argomento che recentemente ha stimolato un interessante dibattito al Royal College of Midwives, un’organizzazione di ostetriche britannica.

La carenza di una proteina rivelatrice di possibile gravidanza extrauterina

embrione

Le donne con gravidanze extrauterine hanno livelli più bassi di una particolare proteina. Questa scoperta, fatta da ricercatori dell’Università di Edimburgo, potrebbe essere di grande aiuto per lo sviluppo di un semplice test per scoprire le gravidanze extrauterine in tempo utile.
La gravidanza extrauterina, denominata anche ectopica, accade quando il feto si sviluppa al di fuori dell’utero, come nelle tube di Fallopio, nel collo dell’utero o nelle ovaie, è una condizione che può mettere a rischio la salute della donna, perchè può causare gravi emorragie interne dovute al fatto che il feto, ingrossandosi, può provocare la rottura degli organi che lo ospitano.

Il pianto del bambino riflette il medello melodico della lingua materna

pianto

Se sappiamo già che il bambino è in grado di udire e di assimilare i suoni dell’ambiente circostante quando è ancora nell’utero della madre, una recente ricerca condotta da ricercatori dell’Università di Wurzburg in Germania ha fatto una nuova scoperta: i bambini, appena nati, riproducono già la cadenza sonora del linguaggio nativo.
Lo studio è stato realizzato registrando il pianto di 60 bambini, nati da 3 a 5 giorni al massimo, e provenienti per metà da madri francesi e per metà da madri tedesche.
Analizzando il pattern sonoro del pianto dei bambini gli scienziati hanno identificato un diverso modello espressivo e melodico a seconda della provenienza linguistica della madre.
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