Donne obese: il peso acquisito in eccesso durante la gravidanza si perde con difficoltà

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Le donne obese che aumentano il loro peso durante la gravidanza per più di 7 chili tendono a non riuscire a perderlo anche dopo il parto.
E’ quanto affermano in uno studio alcuni ricercatori statunitensi del Kaiser Permanente Center for Health Research in Oregon.
Raccolti dati su quasi 1700 donne obese (con indice di massa corporea di 30 punti o superiore) che hanno partorito tra il 2000 e il 2005, i ricercatori hanno rilevato che circa il 70% delle donne studiate superavano l’aumento di peso consigliato per loro. Il 40% di queste, una volta partorito, non sono riuscite a perdere il peso in più accumulato.

Aborto: le leggi restrittive poco efficaci

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Secondo una recente indagine condotta dal Guttmacher Institute, un’organizzazione internazionale che si occupa di monitorare lo stato di salute della popolazione in relazione alle nascite, alla contraccezione ed all’interruzione volontaria della gravidanza, gli aborti vengono praticati in egual misura sia nei paesi dove ciò è permesso legalmente che in quelli dove è illegale.
La ricerca rivela che, grazie probabilmente ad un migliore accesso ai dispositivi contraccettivi, globalmente nel mondo il numero di aborti è in diminuzione: circa 41 milioni nel 2003 a fronte di 45 milioni del 1995, e ciò nonostante un aumento generale della popolazione totale. In proporzione però la quantità di aborti clandestini è rimasta pressochè immutata.

L’esercizio fisico durante l’allattamento rinforza la densità ossea

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Per le mamme che allattano al seno è consigliabile un esercizio fisico mirato, che sia efficace nell’attivare ed incentivare le attività cardiovascolari e la forza fisica.
Questo perchè si contrasta la normale perdita di densità ossea dovuta ai bassi livelli di calcio nell’organismo, e si riduce, in vecchiaia, il rischio di osteoporosi.
Lo studio che riporta tali considerazioni è stato recentemente pubblicato sulla rivista Medicine Science in Sports & Exercises ed è stato realizzato da ricercatori dell’American College of Sports Medicine, che hanno studiato la densità ossea di 20 donne tra la quarta e la ventesima settimana dopo il parto.

Obesità e sovrappeso in gravidanza fattori di rischio per difetti cardiaci nel bambino

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Le donne in sovrappeso o obese che hanno una gravidanza, sono risultate, secondo un recente studio comparso sulla rivista Obstetrics and Gynecology, più a rischio di partorire un bambino con difetti cardiaci.
Lo studio, condotto direttamente da un organismo governativo statunitense, lo U.S. Centers for Disease Control and Prevention, ha anche fornito le percentuali di rischio: il 18% in più nel caso delle donne in sovrappeso, ed il 30% in più nelle donne obese sono a rischio di avere un bambino con difetti al cuore.
I ricercatori dell’organizzazione governativa hanno esaminato lo stato di salute di 6,440 bambini con difetti cardiaci congeniti e di 5,673 neonati senza problemi, associando all’esame di questi un’intervista alle madri.

Antidepressivi in gravidanza e difetti cardiaci nel bambino

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I bambini nati da donne che assumono antidepressivi in gravidanza hanno un piccolo ma significativo aumento di difetti cardiaci. Questi i risultati di un recente studio pubblicato su British Medical Journal, condotto da ricercatori dell’Università di Aarhus in Danimarca.
Lo studio ha esaminato gli effetti di determinati antidepressivi, come gli inibitori della ricaptazione della serotonina, identificati dall’acronimo SSRI, comunemente usati nei pazienti affetti da depressione, somministrati tra il primo trimestre di gravidanza e la nascita, su oltre 400.000 bambini nati in Danimarca tra il 1996 e il 2003. Fattori come l’età della madre e l’abitudine al fumo sono anche stati presi in considerazione.

In aumento i difetti alla nascita a Pechino ed in Cina

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Sembra che la Cina stia pagando il conto dello sviluppo frenetico e talvolta incontrollato che ha vissuto negli ultimi 20 anni.
Secondo un rapporto delle autorità locali, nello scorso anno i difetti alla nascita sono aumentati nella capitale, Pechino, rispecchiando un andamento generale che colpisce anche gli altri territori dell’immenso paese.
Un numero crescente di bambini nascono con anomalie che vanno dal labbro leporino a cardiopatia congenita alla malformazione degli arti.
Nella capitale, l’aumento è stato del doppio in 10 anni, con una percentuale che lo scorso anno era di 170 casi ogni 100.000 nascite, un dato significativamente più elevato rispetto alla media globale.

Sintomi rosolia

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Il virus della rosolia ( un rubivirus, della famiglia dei Togaviridae) si contrae attraverso la secrezione di minuscole goccioline che contengono il virus da parte dell’apparato respiratorio di una persona infetta, quando questa tossisce o starnutisce, o anche semplicemente quando parla. È possibile infettarsi anche semplicemente toccando una superficie contaminata o cibo e bevande contagiate e poi toccandosi gli occhi il naso o la bocca prima di aver lavato le mani.
Meno comunemente, il virus si può trasmettere attraverso il sangue infetto, per esempio venendo a contatto con ferite o ulcere.
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