Autismo e sclerosi multipla invisibili alla società

“Centralità della persona: realtà o obiettivo da raggiungere?” è il nome di un progetto di indagine ad analisi, avviato lo scorso anno dal CENSIS (ovverosia il CENtro Studi Investimenti Sociali) grazie ai fondi messi a disposizione dalla Fondazione Cesare Serono, istituto di ricerca da sempre attivo nell’individuazione delle cause e delle terapie più adeguate al trattamento delle cosiddette malattie rare, che intende fare il punto della situazione in merito all’assistenza socio-sanitaria dedicata e riservata ai malati sofferenti di una qualsiasi disabilità.

Ebbene, stando a quanto rilevato dal CENSIS in questo primo anno di attività, i malati di sclerosi multipla e di autismo, le malattie estremamente invalidanti sulle quali si sarebbe concentrata l’attenzione del progetto in questione, sarebbero letteralmente abbandonati a se stessi o, per lo meno, lo sarebbe nel lasso di tempo, purtroppo sempre più ampio, che intercorrerebbe tra individuazione dei primi sintomi da parte del soggetto, della famiglia del soggetto o del medico di medicina generale e diagnosi da parte dello specialista.

Staminali utili per combattere l’invecchiamento

In campo medico-scientifico si era sempre sostenuto, a dire il vero senza averne le prove concrete, come le staminali, se opportunamente utilizzate, possano consentire un miglior ricambio cellulare, specialmente se a carico di quei tessuti ricchi di cellule anziane o danneggiate, attivamente combattendo l’invecchiamento, precoce o meno, dell’intero organismo.

Morbo di Morgellons

Nel 2001 la statunitense Mary Leitao individuava e descriveva, per la prima volta nella storia, una malattia cutanea che sarebbe divenuta famosa con il nome di Morbo o Sindrome di Morgellons.

Questa patologia, che nel corso degli anni ha visto affliggere sempre più pazienti in tutto il mondo, è divenuta di dominio universale non appena la sua insorgenza è stata correlata, da alcuni esagitati complottisti (secondo Wikipedia “chi crede alle più svariate teorie alternative in modo ritenuto acritico e fideistico e senza sentire ragioni di sorta”), a rapimenti da parte di alieni o a contaminazioni chimiche da parte di terroristi biologici.

SINTOMI DEL MORBO DI MORGELLONS

Cos’è la demenza

Ci siamo occupati, in questi giorni, di alcune malattie davvero molto gravi. In particolare, come potrete scoprire navigando su Stetoscopio, della Malattia di Creutzfeldt-Jakob un disturbo neurodegenerativo progressivo e fatale (giacché causata dai prioni, proteine danneggiate e dannose che non si è ancora riusciti a capire come distruggere) che prevede la demenza quale sintomo più eclatante.

CHE COS’È LA DEMENZA

Malattia di Creutzfeldt-Jakob

Abbiamo parlato, in questi giorni, dei prioni e delle malattie da prioni, sorta di agenti infettivi non convenzionali poiché basati su proteine e non già, come solitamente avviene in natura, su acidi nucleici o microrganismi.

I prioni, dunque, in una maniera tutta nuova e, per certi versi ancora inspiegabile e inesplorata, possono causare malattie che, nella totalità dei casi, hanno un decorso nefasto. Ciò avviene, secondo quanto ci è dato sapere, a causa del fatto che i prioni essendo proteine, non reagiscono, in alcun modo, ai metodi di distruzione solitamente impiegati nella lotta a batteri, virus, funghi e a moltissimi altri agenti patogeni. Inoltre, per motivi che non è ancora dato da comprendere, codeste proteine sarebbero immuni alla proteasi e, dunque, alla disgregazione incontro alla quale vanno le proteine danneggiate.

Cosa sono i prioni

Nel 1982, dopo 10 anni di intense ricerche sull’argomento, il futuro premio Nobel per la Medicina Stanley Ben Prusiner (biologo nonché neurologo statunitense) scopriva i prioni, successivamente definiti quali agenti infettivi non convenzionali di natura proteica.

Inizialmente snobbato dalle istituzioni scientifiche, poiché non si credette, allora, che potesse esistere una tale forma biologica, il lavoro di Prusiner fu, nel corso degli anni, grandemente rivalutato poiché riusci a dare una spiegazione definitiva a neuropatie di eziopatogenesi altrimenti ignota quali la Malattia di Creutzfeld-Jakob.

Questa incredibile scoperta valse a Prusiner, dopo anni di battaglie affinché il suo impegno venisse internazionalmente riconosciuto, l’attribuzione del premio Nobel per la Medicina del 1997 nonché il premio Wolf per la Medicina del 1995.

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