Lo stretching non previene i dolori muscolari

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Sembra che lo stretching non abbia nessuna funzione per prevenire i traumi o gli stiramenti muscolari secondo degli studi effettuati recentemente da un’università americana.
Infatti gli esercizi di allungamento che precedono o seguono l’attività sportiva non servono a garantire l’immunità dagli stiramenti che coinvolgono le fasce muscolari.
Lo studio promosso dalla American Academy of Orthopaedic Surgeon ha visto due gruppi di sportivi che percorrevano una media di 10 chilometri al giorno e a cui è stato chiesto di fare stretching per una parte e per un’altra restante parte no.

Atrofia muscolare progressiva

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L’atrofia muscolare progressiva viene spesso erroneamente considerata come un sintomo della sclerosi laterale amiotrofica ma, essendo anche questa una malattia del motoneurone, permette una sopravvivenza superiore rispetto alla SLA.
Questa malattia comprende anche l’atrofia muscolare spinale perché sono caratterizzate dalla stessa degenerazione progressiva delle cellule facenti parte del midollo spinale
Si distinguono in: malattia di Aran –Duchenne, che colpisce in età adulta ed ha un evoluzione molto lenta, iniziando con i muscoli degli arti superiori, per poi espandersi a tutto il corpo, malattia di Werdnig –Hoffmann, che però è ereditaria e colpisce i bambini appena nati soprattutto a livello dei muscoli della coscia e delle braccia causando per una precoce morte e malattia di Wohlfart-Kukelberg-Welander, anche questa ereditaria che colpisce però nell’età infantile soprattutto la zona dei muscoli del bacino.

Sclerosi laterale amiotrofica

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La Sclerosi Laterale Amiotrofica, SLA o anche chiamata Morbo di Lou Gehrig (che prende il nome dal primo paziente a cui è stata diagnosticata la malattia, ex giocatore di baseball) è una malattia degenerativa progressiva del sistema nervoso, che colpisce selettivamente i motoneuroni, sia dell’apparato centrale, sia di quello periferico e venne descritta per la prima volta dal neurologo francese Jean –Martin Charcot nel 1860 ed ad oggi le cause risultano essere ancora del tutto ignote.
La parola amiotrofico comprende tre termini di origine greca (a –alfa privativo, mio –muscolo e trofico –nutrimento) che fanno ben comprendere che i muscoli della persona colpita si atrofizzano a causa del mancato nutrimento.
Laterale invece sta ad indicare il midollo osseo dove si trovano le cellule morenti che tende via via col tempo ad indurirsi ed ecco spiegato anche perché si parla i sclerosi.
Le conseguenze di questa terribile malattia sono la perdita irreversibile della capacità di deglutizione e della articolazione elle parole, fino ad arrivare alla paralisi dei muscoli scheletrici fino alla totale compressione dei muscoli del torace e quindi alla morte per asfissia.

Il mal di schiena si combatte col movimento

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Abbiamo già detto quanto sia importante l’esercizio fisico per combattere la depressione e di quanto si importante praticare sport all’aperto anche d’inverno perchè aiuta ad aumentare le difese immunitarie (anche seguendo una dieta corretta e atta a prevenire l’influenza) e oggi parliamo dell’importanza dell’esercizio per allieviare il mal di schiena.
Come terapia per il mal di schiena acuto e cronico si consiglia di effettuare attività sportiva e le tecniche di rilassamento piuttosto che utilizzare supporti lombari.

L’atrofia muscolare spinale

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L’atrofia muscolare spinale è una malattia delle cellule nervose del midollo spinale.
Da queste cellule partono i nervi collegati ai muscoli che trasmettono i segnali motori, per questo motivo la Sma (in inglese Spinal muscular atrophy) colpisce i muscoli volontari responsabili di qualsiasi tipo di movimento.
E’ una malattia autosomica recessiva (come ad esempio la Sindrome di Gorlin Goltz di cui abbiamo parlato recentemente) e che quindi si manifesta soltanto nel momento in cui tutti e due i genitori ne sono portatori e la percentuale che ciò avvenga è del 25% ossia si uno su quattro.
Esistono delle forme anche molto rare di questa malattia che possono manifestarsi come come forma mutante oppure autosomica dominante.
Di solito, questa patologia colpisce i muscoli più vicini al tronco e quindi rende più difficile la mobilità delle gambe, mentre gli arti superiori risultano meno coinvolti.
La sma di tipo 1 colpisce i bambini al di sotto dei sei mesi d’età oppure risulta già presente nei mesi finali della gravidanza e si riscontra con una mancanza di movimenti fetali.
Di solito un bimbo colpito dal tipo 1 non è in grado di sollevare la testa o di compiere progressi fisici e motori, oppure può anche presentare una difficoltà ad inghiottire la propria saliva, il petto può apparire concavo dovuto alla debolezza e al cattivo sviluppo dei muscoli ntercostali.

Cataplessia, come si verifica

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La cataplessia è un disturbo che provoca una perdita temporanea del tono muscolare solitamente associata a forti emozioni come pianto, riso, felicità ecc. o dal loro ricordo e può verificarsi più volte nell’ arco di una giornata.
Questa malattia può essere di lieve entità se provoca appunto una lieve e parziale spossatezza nel soggetto in cui si esterna come un cedimento momentaneo degli arti, oppure di grave entità se si verifica una totale atonia dei muscoli.

Tai chi efficace per la fibromialgia

tai chi

Per le persone affette da fibromialgia non ci sono molte speranze, almeno allo stato attuale, di cure farmacologiche che possano ridurre i sintomi di questa condizione, che causa dolori anche cronici, stanchezza, depressione e disturbi del sonno.
Per molti l’unica soluzione efficace consiste nell’associare cure farmacologiche ad un cambiamento radicale nello stile di vita a terapie cognitivo-comportamentali per contrastare il malessere e continuare ad avere una vita normale.
Uno studio pubblicato di recente suggerisce che il Tai Chi, un’antica arte marziale di origine cinese può essere efficace nel migliorare significativamente i sintomi.
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