Fumatrici più a rischio di ascessi mammari

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Fumare aumenta notevolmente il rischio di ascessi al seno, lesioni infiammatorie particolarmente dolorose, spesso difficili da curare, e che tendono, nel 40-50% dei casi a ripresentarsi cronicamente.
Lo rivela uno studio di recente realizzato all’Università dello Iowa, che nella stessa ricerca evidenzia come anche il piercing al seno sia un potenziale fattore scatenante dello stesso disturbo.

Ridurre il peso attenua i sintomi della menopausa

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L’aumento di peso, sia prima che durante la menopausa, può essere uno dei motivi di inasprimento dei sintomi di questa, in particolare delle vampate di calore.
Perdere qualche chilo potrebbe contribuire ad alleviare la gravità e la frequenza di queste, secondo quanto riporta un nuovo studio pubblicato su Archives of Internal Medicine.
Uno studio durato sei mesi su un campione di 338 donne sovrappeso ed obese disturbate, almeno in maniera moderata, da questi tipici sintomi della menopausa.

Menopausa precoce e rischio di problemi di cuore

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L’età media nella quale le donne entrano in menopausa è mediamente di 51 anni, ma non è raro che le donne abbiano i primi segni della menopausa anche nei loro quarant’anni.
E quando questa è molto precoce, come afferma un recente studio della University of Alabama a Birmingham, aumenta di più di due volte il rischio di attacco cardiaco, ictus o di altri problemi cardiovascolari futuri.
Dopo aver seguito 2.500 donne di età compresa tra 45 e 84 anni, i ricercatori hanno scoperto che le donne che hanno avuto una menopausa precoce non hanno avuto problemi fin verso i 55 anni, indipendentemente dal fatto di essere sottoposte a terapie omonali o meno.

Farmaco specifico contro i dolori mestruali in fase di test

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Una compagnia farmaceutica britannica sta cercando di sviluppare un farmaco specifico per combattere la dismenorrea, termine con il quale vengono identificati i dolori mestruali.
Il farmaco sperimentale, denominato VA111913, è attualmente giunto al secondo livello clinico di sperimentazione, come hanno illustrato i ricercatori in occasione del meeting annuale della American Chemical Society statunitense.

Attualmente i dolori mestruali vengono trattati con antinfiammatori ed antidolorifici, che però non sono stati studiati specificamente per questo scopo, anche se procurano sollievo e riduzione dei dolori.

Dismenorrea

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Dismenorrea è il termine con il quale si indicano i dolori che occorrono durante il periodo mestruale.
E’ un sintomo molto comune, che si verifica, si stima, in circa la metà della popolazione femminile, e che si manifesta come un dolore sordo e molto intenso che si verifica nel basso addome e si irradia verso la parte bassa della schiena e sulle cosce.
E’ un malessere che si può verificare in tutte le età della donna, e se per qualcuna il dolore è contenibile e non impedisce lo svolgimento delle attività quotidiane, per altre il male è così intenso da impedirle.
La medicina divide la dismenorrea in due diverse tipologie: primaria, quando occorre senza che vi siano anomalie nell’organismo, e secondaria quando invece i dolori sono la conseguenza di qualche disturbo ginecologico.

L’esercizio fisico non allevia i dolori mestruali

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L’esercizio fisico non aiuta ad alleviare i dolori durante il periodo mestruale, nonostante sia comunemente raccomandato.
Lo sostengono i ricercatori dell’Università di Birmingham, che hanno studiato un campione di 650 studentesse universitarie il 28% delle quali manifestava un dolore da moderato a grave durante il periodo mestruale.
Lo studio, pubblicato su BJOG (International Journal of Obstetrics and Gynaecology), sembra non aver rilevato alcun legame tra l’esercizio fisico e la riduzione del dolore.

Il padre presente al parto è un aiuto o un problema?

parto

Un tempo il padre scopriva il sesso del nuovo nato al telefono, o veniva avvisato dalle assistenti al parto mentre nervosamente attendeva nella sala d’aspetto. Oggi nella maggior parte del mondo industrializzato è più facile che la mamma scopra il sesso del nascituro dal padre, che sempre più sovente è presente durante le fasi finali del parto.
Ma la presenza del padre è un aiuto o un problema per la madre che si accinge a partorire?
Questo è stato l’argomento che recentemente ha stimolato un interessante dibattito al Royal College of Midwives, un’organizzazione di ostetriche britannica.
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