Adhd provocata da anomalie nel cervello?

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HealthDay riporta che secondo alcuni ricercatori spagnoli sembrerebbe esistere un legame tra la sindrome da iperattività e mancanza di attenzione e alcune anomalie in una parte del cervello.
Utilizzando la risonanza magnetica (MRI) gli scienziati hanno operato la scansione del cervello di 42 bambini affetti da ADHD e di altrettanti bambini sani come gruppo di controllo.
Le scansioni hanno verificato che esiste una parte del cervello, nei bambini affetti da ADHD, che risulta più piccolo. Si tratta dell’area denominata corpo striato ventrale, e sarebbe leggermente ridotto nella sua parte destra.

Legame tra piombo e ADHD

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Il piombo può giocare un ruolo nello sviluppo della sindrome di deficit da iperattività e mancanza di attenzione.
I medici sono convinti che i fattori genetici giochino un ruolo in almeno il 70-% dei casi di ADHD, Manca quindi un 30% per il quale potrebbero invece entrare in gioco, secondo il parere dell’American Association of Psychological Science, fattori ambientali.
Il piombo tra questi, una neurotossina presente in tracce nell’ambiente, nel suolo, nell’acqua potabile, nelle vernici dei giocattoli ed anche in qualche alimento. Secondo la stessa associazione quasi tutti i bambini negli Stati Uniti hanno alti livelli di piombo nel corpo.

Olio di pesce, prevenzione ai disturbi mentali

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Una capsula al giorno di olio di pesce può evitare i rischi di malattie mentali nelle persone che sono ad alto rischio di esserne colpiti.
E’ questo quanto afferma un recente studio pubblicato su Archives of General Psychiatry, secondo il quale un trattamento di tre mesi con olio di pesce, che in generale si trova disponibile in capsule, è capace di abbassare di un quarto i livelli di rischio di disturbi come psicosi e schizofrenia.

Il motivo sembra essere la presenza in questo integratore alimentare dell’omega-3, una sostanza le cui qualità preventive e salutari sono già state evidenziate in passato, e non solo per la salute del cervello.

Ansia e depressione, quali cure?

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Ansia e depressione sono due patologie distinte, ma che spesso si presentano insieme, la prima sovente ad anticipare la seconda. In genere infatti, le persone affette da depressione hanno anche disturbi d’ansia e viceversa. E’ molto comune, per una persona che soffre di ansia o depressione venir meno alle sue relazioni sociali.
Depressi ed ansiosi tendono infatti ad evitare le situazioni disagevoli non affrontandole o rifuggendole.
Ansia e depressione vengono diagnosticati in base ai fattori scatenanti: l’ansia si mostra come uno stato di costante preoccupazione, irritabilità ed un alto grado di inquietudine anche di fronte a situazioni tutto sommato banali.

Apparecchiatura visualizza le immagini elaborate dal cervello

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Ricercatori dell’ATR Computational Neuroscience Laboratories in Giappone hanno sviluppato una nuova tecnologia per l’analisi del cervello che sarebbe in grado di ricostruire le immagini elaborate dalla mente di una persona e visualizzarle sul monitor di un computer e, secondo i ricercatori, l’ulteriore sviluppo di questa tecnologia potrebbe presto rendere possibile visualizzare le immagini prodotte dalla mente umana durante il sogno.
La ricerca, pubblicata sulla rivista Science Neuron, illustra i passaggi grazie ai quali i ricercatori sono riusciti ad ottenere un simile risultato.
Gli scienziati sono stati in grado di ricostruire le varie immagini osservate dai pazienti sottoposti allo studio analizzando i cambiamenti nel loro flusso sanguigno cerebrale, utilizzando una macchina per la risonanza magnetica funzionale.

Poco sonno tra i giovani legato a depressione e pensieri suicidi

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Un recente studio americano sui ragazzi di età compresa tra i 12 ed i 18 anni, ribadisce ancora una volta che la scarsa durata del sonno è strettamente legata all’insorgere di disturbi come depressione e pensieri suicidi. I ragazzi che vanno a dormire dopo la mezzanotte risultano avere il 24% in più di possibilità di soffrire di questi disturbi rispetto ai ragazzi che vanno a letto alle 22.

Coloro che dormono meno di cinque ore per notte hanno inoltre un rischio del 71% più elevato di soffrire di depressione rispetto a quelli che dormono otto ore.

Antidepressivi aumentano il rischio di ictus in menopausa

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Le donne in menopausa che assumono antidepressivi possono trovarsi di fronte ad un rischio moderatamente leggero di avere un ictus.

Sono i dati forniti da uno studio statunitense pubblicato su Archives of Internal Medicine e basato su un ampio studio prospettico, il Women Health Initiative Study, che ha coinvolto un campione di 136.293 donne di età compresa tra i 50 ed i 79 anni seguite per un periodo di sei anni.
Le donne che utilizzano gli antidepressivi, secondo i ricercatori, risultano avere un rischio di ictus maggiorato del 45%.

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