YouTube e social network influenzano lo sviluppo dei teenagers?

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Gli adolescenti sono sempre stati inclini a correre rischi, secondo quanto pensano alcuni esperti anche per via del fatto che la corteccia prefrontale nel cervello, demandata a disciplinare i processi decisionali, è ancora in via di sviluppo a quell’età. E l’adolescenza è sicuramente la stagione della vita nella quale si è più portati alla sperimentazione, anche quella potenzialmente pericolosa.
Con la crescita di siti di videosharing come YouTube o comunità virtuali come MySpace o Facebook i medici si interrogano su quanto Internet possa influenzare i ragazzi di oggi a tentare imprese pericolose, acrobazie e giochi che talvolta possono avere esiti drammatici, come i giochi con il fuoco, il temibile “chocking game” con il quale si prova il cervello per qualche secondo dell’apporto di ossigeno per provocare una temporanea euforia, oppure, ancora più classico, gli esperimenti chimici o con i fuochi d’artificio.

Guidare e usare il telefonino aumenta il rischio di incidenti

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L’autorevole rivista New England Journal of Medicine riporta ulteriori raccomandazioni sui rischi legati all’uso del cellulare in automobile, in concomitanza con l’approvazione, da parte del Senato americano, di una legge che incentiva quegli stati che stileranno leggi più severe riguardo a chi guida distrattamente, come spesso è il caso di chi usa il cellulare in auto.
E’ un fatto provato che la guida distratta cause migliaia di morti e feriti ogni anno ha dichiarato il promotore della legge, il senatore del New Jersey Frank Lautenberg.

Scasioni cerebrali illustrano perchè la meditazione riduce il dolore cronico

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Le persone che abitualmente praticano la meditazione possono affrontare in maniera più efficace i dolori cronici, secondo quanto scoperto da un recente studio di ricercatori della Scuola di Medicina Traslazionale presso l’Università di Manchester.
Una scoperta che potenzialmente potrebbe essere di grande aiuto per circa un 40% di persone affette da dolore cronico che non riescono a gestirlo con altri strumenti medici e terapeutici.

I figli di coppie lesbiche hanno un ottimo sviluppo psicofisico

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Rispetto ai ragazzi della stessa età, gli adolescenti cresciuto in coppie di donne lesbiche risultavano avere ottimi risultati ai testi psicologici, scolastici e sociali.
E’ quanto riporta una ricerca realizzata da ricercatori della Scuola di Legge presso l’Università della California a Los Angeles.
In quasi 20 anni di studio i ricercatori hanno seguito 78 ragazzi cresciuti da coppie di donne lesbiche, concludendo che nella maggior parte dei casi i bambini sono risultati avere uno sviluppo psico-fisico eccellente.

Genetica la propensione al gioco d’azzardo, per entrambi i sessi

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La genetica gioca un ruolo importante nell’attitudine al gioco d’azzardo, ed in egual misura per entrambi i sessi.
Lo rivela una recente ricerca condotta in Australia su 2.900 coppie di gemelli, di età compresa tra i 32 ed i 43 anni.
Ricerche precedenti avevano già dimostrato come il gioco d’azzardo, inteso come attività patologica, si verifica con più facilità nei gruppi famigliari in cui già un parente è affetto dal vizio del gioco: l’8% delle persone con problemi di gioco aveva infatti in famiglia un altro parente con una storia altrettanto problematica in merito, rispetto al 2% riscontrato invece tra i parenti di persone non affette dal vizio.

Regolarità e quantità di ore di sonno migliorano lo sviluppo del bambino

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Andare a letto regolarmente alla stessa ora, e dormire un numero di ore sufficiente migliora lo sviluppo del bambino.
E’ quanto hanno riportato i ricercatori della SRL International, un istituto di ricerca californiano, che ha recentemente presentato uno studio in merito durante Sleep 2010, il meeting annuale delle Associated Professional Sleep Societies.
Uno studio basato sulle risposte ad interviste telefoniche fornite dai genitori di circa 8.000 bambini, intervistati quando il piccolo aveva 9 mesi di età e successivamente ai 4 anni di età.

Legame tra quoziente intellettivo e propensione al suicidio

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Un basso quoziente intellettivo era già stato associato da studi e ricerche ad una più alta probabilità di avere problemi di cuore e con il vizio di fumare, e recentemente uno studio condotto in Svezia ha dimostrato che coloro che posseggono un quoziente intellettivo più basso hanno un maggior rischio di commettere o tentare il suicidio.
Una ricerca che ha esaminato dati raccolti su un campione di 1 milione e cento mila uomini in Svezia, cui è stato testato il QI all’epoca della loro maggiore età.
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