Sonno e morte prematura

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Meno di sei ore di sonno per notte può portare a morte prematura, secondo ricercatori britannici ed italiani che di recente hanno pubblicato sulla rivista Sleep i risultati di una lunga ricerca su 16 differenti studi, che raccolgono dati su circa un milione e mezzo di persone.
Secondo i risultati, le persone che dormono poco hanno una percentuale di rischio maggiore del 12% di morire di morte prematura nei successivi 25 anni rispetto a coloro che dormono regolarmente da sei ad otto ore per notte.
Inoltre i ricercatori hanno osservato come anche dormire per più di nove ore sia associabile a morte prematura, anche se, secondo gli scienziati, questo fenomeno potrebbe essere da interpretare come un indicatore di una cattiva condizione di salute.

Genitori molto presenti attenuano il rischio di bullismo

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I genitori possono svolgere un ruolo importante nel prevenire una carriera da bullo per i propri figli, con una presenza attiva nella vita del figlio, sia nel lavoro scolastico che nelle relazioni sociali con i coetanei. E’ quanto afferma un nuovo studio realizzato da pediatri ricercatori impiegati presso il Southwestern Medical Center dell’Università del Texas ed il Children’s Medical Center di Dallas.
Migliorando la comunicazione ed il coinvolgimento tra genitore e figlio, affermano in una nota i ricercatori, potrebbe avere un impatto sostanziale nell’impedire lo sviluppo di atteggiamenti propri del bullismo.

Bambini obesi vittime del bullismo

I bambini obesi hanno già di per se una serie di problemi non indifferenti nel campo della salute, come un rischio maggiore di contrarre malattie gravi come il diabete di tipo 2 o condizioni pericolose come il colesterolo alto e la pressione alta. A questi, secondo un recente studio di ricercatori dell’Università del Michigan, si deve purtroppo aggiungere anche il fatto di essere target favoriti dei bulli.

Anche gli estrogeni giocano un ruolo nel comportamento del maschio

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I modelli di comportamento specifici di genere, maschile e femminile, sono spesso attribuiti al testosterone nell’uomo ed agli estrogeni nella donna, ma un recente studio ha invece rilevato come questa distinzione non sia così netta come si pensava.
Alcuni ricercatori dell’Università di California a San Francisco, che hanno pubblicato di recente uno studio sulla rivista Neuron, hanno scoperto infatti che l’ormone maschile non funziona nel modo in cui si pensava durante lo sviluppo del cervello e del comportamento del maschio quando diventa adulto.

Cioccolato legato alla depressione

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Un recente studio apparso su Archives of Internal Medicine rivela che coloro che consumano tanto cioccolato risultano avere un umore più depresso rispetto a coloro che ne consumano poco.
Un’osservazione che sembra confermare precedenti ricerche che avevano individuato come il cioccolato abbia il potere di risollevare l’umore. Quest’ultima ricerca, sebbene ancora incompleta, solleva dunque oggi la questione se il cioccolato sia una causa o piuttosto una “cura” per l’umore.

Dormire e sognare aiuta l’apprendimento

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Farsi una dormita dopo aver imparato qualcosa di nuovo è utile per memorizzare quanto appreso, ed ancora di più se si sogna.
E’ quanto ha osservato un gruppo di ricercatori che hanno evidenziato durante una loro ricerca che le persone che sognano sono in grado di memorizzare meglio un determinato compito ed eseguirlo meglio, una volta svegli, di chi invece non sogna quando dorme.

Meno goal segnati se il portiere veste in rosso

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I calciatori hanno meno probabilità di segnare su calcio di rigore se il portiere è vestito rosso. Così affermano gli psicologi ricercatori dell’Università di Chichester in Inghilterra, che hanno recentemente presentato il loro studio durante il meeting annuale della British Psychological Society.
Il curioso esperimento si è svolto esaminando i goal realizzati da 40 giocatori di calcio arruolati all’interno di organizzazioni sportive universitarie, che hanno avuto a disposizione 20 tentativi ciascuno, 10 contro un portiere che indossava una maglia a strisce nere, e 10 contro un portiere che indossava alternativamente maglie di diversi colori, blu, gialla verde o rossa.
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