Scarsa vitamina D aumenta il rischio di Parkinson

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Bassi livelli di vitamina D possono aumentare il rischio di sviluppare il morbo di Parkinson in età avanzata. E’ quanto rivela un nuovo studio condotto da ricercatori finlandesi e recentemente apparso sulla rivista medica Archives of Neurology.
Una ricerca condotta su un campione di 3.000 persone che ha verificato come bassi livelli di vitamina D aumentano di almeno tre volte il rischio.

Vitamina B6 preserva dai tumori al polmone

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Le persone che hanno alti livelli di un tipo di vitamina B nel sangue hanno un rischio minore di contrarre un tumore al polmone anche se sono fumatori.
E’ quanto risulta da uno studio compiuto su un campione di 400.000 persone, che ha valutato come alti livelli di vitamina B6, ed in particolare di un aminoacido, la metionina, riducono il rischio di circa la metà.

Frutta e verdura rendono la pelle più attraente

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Le raccomandazioni di governi ed istituzioni sanitarie sul consumo di frutta e verdura per avere una vita sana sono diffuse e ripetute sempre più spesso. L’apporto nutritivo e salutare di questi cibi consente all’organismo di accumulare sostanze utili come vitamine e minerali, essenziali per il proprio corpo.
Ma una recente ricerca ha voluto aggiungere ai benefici già noti uno ulteriore, e cioè che mangiare frutta e verdura fa bene alla pelle e le rende un aspetto sano e piacevole a vedersi, spesso molto più attraente che non il risultato ottenuto grazie all’abbronzatura artificiale con i raggi UVA, oltretutto cancerogeni.

Acido folico e problemi di cuore, nuova ricerca

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Se precedenti studi avevano associato la presenza di acido folico nel sangue ad un minor rischio di ictus ed infarti, una recente ricerca ha evidenziato come tale effetto benefico sia in realtà quasi irrilevante.
Sono i ricercatori dello UCLA Stroke Center di Los Angeles ad aver voluto revisionare i precedenti studi in merito, in particolare concentrando l’attenzione su quanto siano efficaci gli integratori a base di acido folico nel ridurre i rischi di problemi di cuore ed ictus.

Vitamina D carente nei bambini

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Secondo un nuovo studio comparso sulla rivista Pediatrics, pochi sono i bambini che attualmente risultano avere la giusta quantità di vitamina D al momento della nascita.
Se fino a qualche anno fa medici e scienziati pensavano che un apporto di vitamina D di 200 UI al giorno fosse più che sufficiente, oggi si pensa invece che tale apporto dovrebbe arrivare alle 400 UI, almeno secondo quanto stabilito dalla American Society of Pediatrics.
La vitamina D rafforza le ossa ed il sistema immunitario e sembra anche avere un ruolo importante nella prevenzione del diabete di tipo I e di malattie cardiache e tumori.

Vitamina D riduce il rischio di malattie cardiache

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Una nuova ricerca suggerisce l’ipotesi che un supplemento di vitamina D potrebbe essere di grande aiuto nel ridurre i fattori di rischio di malattie cardiache in coloro che ne hanno poca.

Lo rivelano i ricercatori del Medical Center Intermountain Heart Institute, nello Utah, che hanno presentato un doppio studio congiunto in merito, che sarà presentato al meeting annuale del College of Cardiology
Una terapia integrativa di vitamina D, ribadiscono gli autori, è già stata indicata per la sua efficacia nella riduzione delle malattie alle ossa ed al rischio di fratture.

Umidità dannosa per integratori alimentari e le vitamine

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Non bisognerebbe conservare determinate sostanze, come gli integratori alimentari e le vitamine, in ambienti umidi e caldi come la cucina o il bagno. Secondo un recente studio, pubblicato su Journal of Agricultural and Food Chemistry molte sostanze cristalline che contengonovitamina C ed alcuni tipi di vitamina B sono inclini, in particolari condizioni di umidità, ad iniziare un processo, denominato deliquescenza, che potrebbe comprometterne irreversibilmente le proprietà e quindi l’efficacia.
Lo studio, condotto da una ricercatrice statunitense, Lisa Mauer, professore associato di scienza alimentare, si è basato sullo studio di diverse sostanze cristalline, utilizzando una bilancia gravimetrica per determinare a quale tasso di umidità le sostanze prese in considerazione cominciano il processo di deliquescenza.
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