Da qualche anno ha preso piede, soprattutto negli Stati Uniti, un'operazione che è più che altro collegata ad un disturbo psicologico più che ad un disagio vero e proprio: il lifting della vagina.
Ebbene, da qualche anno ha preso piede, soprattutto negli Stati Uniti, un’operazione che è più che altro collegata ad un disturbo psicologico più che ad un disagio vero e proprio: il lifting della vagina.
Di questo particolare tipo di lifting vi sono diverse tipologie di operazioni, atte ad ogni specifica esigenza, ma vediamole meglio nel dettaglio: la vaginoplastica, ossia il rassodamento dei muscoli vaginali rilassati dopo il parto o con l’invecchiamento; labioplastica, ossia la correzione o riduzione delle labbra quando esse presentano un profilo non regolare oppure sono di dimensioni troppo grandi; la liposuzione dell’area del pube e perfino la riparazione dell’imene (che viene richiesta dalle ragazze che sono in procinto di sposarsi, per regalare al futuro marito una seconda verginità.)
La chirurgia plastica delle parti intime femminili nasconde in sè un forte disagio psicologico nella donna che lo richiede poichè rappresenta un trend molto negativo legato alle insicurezze e non ad una problematica vera e propria, bensì un senso di inadeguatezza e insicurezza.
questi interventi, fino ad una decina di anni fa erano correlati a problemi medici come l’incontinenza, le malformazioni congenite o le lesioni legate al parto e non avevano un riscontro estetico.
Oggi si pensa che questo sia in grado di aiutare i problemi di coppia pensando che l’avversione al sesso o altre patologie psicologiche possano essere curate tramite un intervento di chirurgia plastica quando in realtà andrebbe effettuato un percorso con uno psicologo o magari è un problema legato alla coppia, risolvibile con un semplice dialogo.