Stiamo parlando del tanto amato caffè che sarebbe letteralmente in grado di ridurre le probabilità di morte per malattie cardiache, malattie respiratorie, ictus, ferite ed infezioni.
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Eppure, nonostante quanto appena affermato, sarebbe in grado di far vivere molto più a lungo del normale.
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Stiamo parlando del tanto amato caffè, consumato dagli italiani ad ogni ora del giorno e della notte, che, secondo quanto recentemente dimostrato ed inconfutabilmente dimostrato dai ricercatori del National Cancer Institute di Rockville, negli Stati Uniti d’America, sarebbe letteralmente in grado, se bevuto in discrete quantità (ovverosia tra le 2 e le 6 tazzine al giorno), di ridurre le probabilità di morte per malattie cardiache, malattie respiratorie, ictus, ferite ed infezioni.
Lo studio che lo avrebbe confermato, stando a quanto riportato dall’eminente rivista scientifica New England Journal of Medicine, avrebbe coinvolto oltre 400.000 persone alle quali, in particolare, sarebbe stato chiesto di rispondere a tutte le domande di un lungo ed approfondito questionario inerente le proprie abitudini quotidiane in relazione, soprattutto, ad attività fisica e sportiva effettuate e regime alimentare.
I dati così ottenuti, confrontati in un secondo momento con i dati che sarebbe tranquillamente possibile reperire all’interno del registro nazionale dei decessi, avrebbe infine permesso di appurare come i grandi bevitori di caffè abbiano decisamente meno probabilità di morire, a causa di una delle su indicate patologie, rispetto a quanti si asterrebbero da un consumo quotidiano di caffè.