In particolar modo, stando a quanto dichiarato dai responsabili della Societa' Italiana di Cardiologia Geriatrica, a partire dagli anni '80 i decessi direttamente correlabili alle più differenti malattie del cuore e del sistema cardiocircolatorio sarebbero addirittura diminuiti di ben 42.000 unità l'anno.
Merito anche, e soprattutto, dell’impegno che la sanità pubblica avrebbe dedicato alla cura, ed in particolar modo alla prevenzione, delle più comune e diffuse patologie cardiache e cardiovascolari, che attualmente non rappresenterebbero più, se non in rari casi, un serio e reale pericolo per la vita umana giacché tutte le fasi della guarigione sarebbe state ottimizzate sino a divenire pressoché perfette.
In particolar modo, stando a quanto dichiarato dai responsabili della Societa’ Italiana di Cardiologia Geriatrica, a partire dagli anni ’80 i decessi direttamente correlabili alle più differenti malattie del cuore e del sistema cardiocircolatorio sarebbero addirittura diminuiti di ben 42.000 unità l’anno.
► COLESTEROLO E PRESSIONE ALTA
Questa l’opinione di Niccolò Marchionni, attuale presidente della Societa’ Italiana di Cardiologia Geriatrica, che avrebbe aperto il convegno con queste parole: “In 50 anni l’attesa di vita e’ cresciuta di 14 anni. I motivi sono presto detti: una maggiore prevenzione delle malattie cardiovascolari, con maggior cura di ipertensione e ipercolesterolemia, successo delle campagne anti-fumo, e migliori cure e procedure della cardiochirurgia che hanno consentito di programmare interventi fino a qualche anno impensabili anche nei 70enni, oggi eseguiti con successo anche nei 90enni. Non possiamo dimenticare che quelle cardiovascolari sono epidemiologicamente le patologie piu’ rilevanti, quelle per cui si ricorre maggiormente all’ospedale e si muore di piu’, con un forte impegno economico per il sistema sanitario. Ecco perche’ abbiamo deciso di occuparci di questa popolazione sempre piu’ numerosa con una societa’ scientifica ad hoc”.