Si è scoperto che con la curcuma è possibile curare i neuroni colpiti dall'ictus
Grazie quindi ad un elemento fondamentale della medicina tradizionale indiana è possibile curare una malattia invalidante e che pregiudica lo stile di vita in chi viene colpito.
I ricercatori americani che hanno realizzato questo studio si sono concentrati sulle proprietà benefiche della spezia, in particolar modo della curcumina; alterando la struttura molecolare di questa sostanza gli studiosi hanno visto che la curcumina riusciva a superare la barriera ematoencefalica e a curare i neuroni colpiti dall’ictus.
Si è dimostrato che somministrando il farmaco dopo quattro ore che si è verificato l’ictus, si ristabiliscono i i segnali cellulari che stimolano l’ossigenazione dei vasi sanguigni del cervello, evitando così la propagazione dei danni che si verificano subito dopo l’ictus e che possono provocare paralisi o problemi a livello di apprendimento.
Le cause dell’ictus, lo ricordiamo vanno ricercati principalmente in problemi relativi all’apparato cardiocircolatorio, in special modo nell’ipertensione e nell’arteriosclerosi che provocano la parziale occlusione dei capillari all’interno del cervello.
La curcuma ha quindi la capacità di curare i quattro percorsi di segnalazione che appena dopo il verificarsi dell’ictus, provocano la morte delle cellule del cervello.
Per ora è solo in fase di sperimentazione, ma si sono riscontrati ottimi risultati sulle cavie da laboratorio, molto presto verrà provato anche sui pazienti colpiti da ictus: questo potrebbe essere un traguardo, che permetterebbe a coloro che ne sono colpiti di avere una vita normale.