Sarebbe così emerso che le normali sigarette, nei minuti immediatamente successivi al consumo delle stesse, sarebbero tranquillamente in grado di aumentare, in taluni casi in maniera a dir poco preoccupante, sia la frequenza cardiaca che la pressione sanguigna minima e massima.
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A dimostrarlo, grazie ad un’accurata sperimentazione scientifica (i cui risultati definitivi sarebbero stati divulgati nel corso del recente congresso dell’European Society of Cardiology di Monaco di Baviera), i ricercatori dell’Onassis Cardiac Surgery Center (Grecia) che, guidati dal professor Kostantinos Farsalinos, avrebbero sottoposto, ad un approfondito esame cardiologico, ben 42 fumatori volontari.
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Sarebbe così emerso che le normali sigarette, nei minuti immediatamente successivi al consumo delle stesse, sarebbero tranquillamente in grado di aumentare, in taluni casi in maniera a dir poco preoccupante, sia la frequenza cardiaca che la pressione sanguigna minima e massima.
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Ciò, invece, non avverrebbe affatto in seguito al consumo di una qualsiasi tipologia di sigaretta elettronica che, al massimo, potrebbe causare un lieve e trascurabile aumento della pressione sanguigna minima (o diastolica che dir si voglia).
Promosse a piene voti, per lo meno dai cardiologi europei, le sigarette elettroniche potrebbero diventare una delle più valide alternative al fumo che, nonostante tutti gli sforzi profusi da associazioni ed istituzioni affinché diventi sempre meno diffuso, nel corso dell’attuale secolo provocherà la morte, in tutto il mondo, di quasi un miliardo di persone.