L’acne non è solo roba da adolescenti, anzi, un gran numero di adulti ne soffre ed in questi casi si parla di acne tardiva. A tirare le somme in percentuali è uno studio fatto da dermatologi della University of Alabama-Birmingham dal quale è emerso che circa il 51% delle 20enni ed il 42,5% dei ragazzi coetanei soffre di acne. A 30 anni le percentuali si attestano rispettivamente per genere al 35,2 e al 20,1%, a 40 al 26,3% e 12% ed infine al compimento del mezzo secolo ne soffrono ancora 1l 15,3% delle signore ed il 7,3 degli uomini. Ma quali le cause? E quali possibilità di cura?
Le cause dell’acne negli adulti
Come si può notare dai numeri, il genere femminile soffre di acne maggiormente che il maschile. Questo perché una componente essenziale di questa patologia negli adulti (come pure negli adolescenti) è quella ormonale: le fluttuazioni del ciclo mestruale nelle donne, per tutta l’età fertile possono incidere in maniera sostanziale, provocando un’ipersensibilità delle ghiandole sebacee agli ormoni androgeni. Anche la sindrome dell’ovaio policistico può comportare questo disturbo al femminile. Per il resto la “colpa” sta in una certa predisposizione genetica al problema, e le cause scatenanti non sono ancora note. Ad incidere accentuando il problema spesso ci sono una cattiva cura della pelle (soprattutto con il trucco e l’utilizzo di cosmetici non adeguati), stile di vita ed alimentazione scombinati. Chiaramente non va confuso il brufoletto passeggero con l’acne vera e propria che nell’adulto assume caratteristiche ben definite.
Differenza tra acne tardiva ed acne adolescenziale
L’acne tardiva si differenzia nettamente dai brufoli dell’adolescenza, sia nel modo in cui appare sia nelle possibilità di cura. La maggioranza dei ragazzini, con brufoli ad esempio ha anche una cute (e capelli) grassa, oleosa, caratterizzata da tanti punti neri che poi sviluppano in pustole cariche di pus. Per lo più su tutto il viso, fronte in primis, ed occasionalmente cisti su petto e schiena. Negli adulti, l’acne compare più di frequente sulla parte inferiore del viso, soprattutto intorno alla bocca e mascella. Si caratterizza in noduli-cisti, molto dolorose e sottopelle nella maggioranza dei casi. I brufoli pustolosi possono esserci, ma sono più rari.
Quali cure per l’acne tardiva?
La maggior parte dei farmaci da banco per l’acne contengono acido salicilico e perossido di benzoile, che sono buoni per brufoli e pustole, tipici dell’adolescenza, ma non tanto per una più profonda acne adulta nodulo-cistica. In questo caso occorre intervenire drasticamente, se l’acne crea disagio, con l’ausilio di un dermatologo che suggerirà diverse opzioni per cui serve però la prescrizione e/o il controllo medico: creme topiche abbinate a farmaci per uso orale. Ecco alcune possibili opzioni:
- Prescrizione creme contenenti retinoidi (derivati sintetici della vitamina A)
- Gel contenente il 5% dapsone, (cortisone) che è pensato per aiutare a combattere l’infiammazione coinvolti in acne.
- Creme combinate che uniscono il detergente perossido di benzoile ed antibiotici come la clindamicina.
- La pillola anticoncezionale, come Yaz, che aiuta a regolare le fluttuazioni ormonali
- Gli antibiotici orali, che agiscono come anti-infiammatori.
- Un farmaco per la pressione sanguigna chiamato spironolattone, che viene spesso utilizzato off-label per curare l’acne.
- Retinoidi per uso orale: non solo contrastano profondamente l’acne tardiva, ma provocando una secchezza e dunque desquamazione cutanea favoriscono anche un miglior aspetto della pelle del viso, contrastando anche le rughe. Purtroppo l’efficacia di tale farmaco è correlata ad altrettanti effetti collaterali (ad esempio è teratogeno) per cui va sempre valutato l’effettivo rapporto rischio/beneficio con il proprio medico.
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