Un nuovo "atlante" della distribuzione dei batteri sul nostro corpo è oggi disponibile, ed indica che le colonie di batteri nel corpo umano hanno alcuni “luoghi” che prediligono rispetto ad altri.
Questo singolare mappatura della presenza dei batteri sul nostro corpo è stata resa possibile grazie all’uso di speciali tecnologie di “gene sequencing” che hanno permesso di individuare gli specifici tipi di batteri che abitano il nostro corpo e di monitorare quali sono le aree dello stesso dove preferiscono insediarsi.
Non solo, ma i ricercatori hanno anche scoperto che le colonie batteriche differiscono da persona a persona, ogni individuo insomma porta con se un assortimento personale di microrganismi.
Gli scienziati, provenienti dall’Università del Colorado, nel loro studio pubblicato su Science, sostengono che ciascuno di noi è come un enorme arcipelago di habitat diversi per i batteri, che differiscono non solo da persona a persona ma anche nella colonizzazione delle diverse parti del corpo.
Lo studio ha voluto approfondire recenti ricerche che avevano già appurato esserci nelle donne la presenza di colonie di batteri, nei palmi delle mani, diverse da quello degli uomini.
Il progetto di mappatura, realizzato su sette uomini e nove donne, è stato realizzato nell’arco di tre mesi, durante i quali con un tampone periodicamente si prelevavano campioni del materiale presente in almeno 27 differenti siti del corpo, dalle ascelle alle orecchie, dal torace alle gambe alle narici.
I luoghi dove meglio prolificano i batteri sono risultati essere gli avambracci, il palmo delle mani, le piante dei piedi, l’incavo del ginocchio.
Alcune comunità batteriche sembrano preferire di gran lunga una parte del corpo rispetto ad un’altra: i ricercatori hanno anche provato a trapiantare le comunità di batteri da un’area ad un’altra, scoprendo che, per esempio, se si spostano queste dall’avambraccio alla fronte i batteri non prosperano, cosa che invece succede se si fa il percorso inverso.
La ricerca si è espressamente concentrata sulla diversità batterica piuttosto che sulla quantità di batteri presenti. Tra le specie più diffuse e comuni i ricercatori hanno identificato Actinobacteri, Firmicuti, Proteobatteri e Batteroidi, che risultavano essere presenti in quantità e con una certa stabilità nel corso del tempo. Altre colonie di batteri, come Streptococchi e Stafilococchi sono invece presenti in maniera più sporadica.
La scoperta, più che generare risposte, apre la strada ad una serie di altre domande che meritano un approfondimento: perchè per esempio gli avambracci sono luogo elettivo dove i batteri tendono a svilupparsi, e poi se le diverse colonie di batteri presenti convivono in armonia le una con le altre, oppure, ancora, se tale colonizzazione del nostro corpo è presente già al momento della nascita oppure è un fenomeno che si attiva nel corso degli anni.
Resta poi da scoprire come mai ogni persona sembra avere una sua propria specifica mappatura batterica e quali ne siano le cause, la dieta, il clima, l’ambiente, o altre combinazioni di variabili. Ancora più interessante potrebbe essere l’idea che grazie a questa sorta di mappatura delle colonie batteriche si potrebbe in futuro monitorare la salute di una persona, rilevando in un cambiamento della presenza dei batteri un segnale dell’approssimarsi di disturbi e malattie.