Diagnosticare la scarlattina, una malattia esantematica provocata dal batterio Streptococco betaemolitico di gruppo A, è alquanto facile grazie alla sua espressione tipica, le macchie rossastre che compaiono sulla pelle.
Le macchie rossastre della scarlattina possono sembrare assai simili a quelle provocate da semplici arrossamenti della pelle, provocati per esempio da espressioni allergiche o da irritazioni di vario genere.
Se si osservano le macchie da vicino però, in presenza di scarlattina si scopre che esse sono formate da minuscoli puntini arrossati della dimensione massima di 1 mm, fittamente agglomerati ma bene separati l’uno dall’altro.
Un fenomeno tipico della manifestazione del disturbo è il fatto che mentre tutto il corpo si ricopre di queste macchie rosse, alcune zone specifiche non vengono colpite, attorno al naso, alla bocca ed al mento.
La scarlattina è più comune nel bambini fino ai 10 anni di età, ed il contagio avviene per via aerea.
La malattia si manifesta dopo 3 o 4 giorni dopo aver contratto il batterio, con l’insorgere di febbre anche molto elevata soprattutto nei primi due giorni di malattia, mal di testa e male alla gola ed altri sintomi collaterali, come vomito e dolori addominali.
Dopo questa prima fase si verifica la comparsa delle macchie rosse in un lasso di tempo di 1 o 2 giorni.
Un altro sintomo tipico della scarlattina è l’aspetto della lingua, che dopo un primo periodo in cui si copre di una patina biancastra, in seguito diventa di un colore rosso acceso con le papille gustative ben in evidenza. Scientificamente tale fenomeno viene denominato “lingua a fragola rossa”.
Generalmente le macchie scompaiono entro 7 giorni, lasciando come traccia la pelle che si desquama in piccole scaglie.