L'esperimento ha verificato che topi di laboratorio che mangiavano in orari “insoliti” ovvero quando normalmente avessero dovuto essere addormentati, hanno guadagnato il doppio del peso di altri topi a parità di cibo ingerito e di attività fisica svolta.
E’ questo il risultato di uno studio recentemente pubblicato sulla rivista Obesity, e realizzato da un’equipe di ricercatori della Northwestern University in Illinois (USA).
L’esperimento è stato condotto su due gruppi di topi da laboratorio, ed è durato per sei settimane durante le quali gli animali erano nutriti con una dieta ad alto contributo di grassi, in momenti differenti del “ciclo di veglia”, ovvero i momenti della giornata regolati dal nostro orologio biologico, il ritmo circadiano.
Secondo recenti studi questo influisce sulle attività del nostro organismo riguardo all’utilizzo dell’energia accumulata attraverso l’alimentazione, e l’esperimento ha in effetti verificato che il gruppo di topi che mangiavano in orari “insoliti” ovvero quando normalmente avessero dovuto essere addormentati, hanno guadagnato il doppio del peso rispetto all’altro gruppo di topi, a parità di cibo ingerito e di attività fisica svolta.
Gli scienziati pensano che sonno, ormoni e temperatura corporea abbiano un ruolo determinante in questo meccanismo.
I risultati per ora riguardano la sperimentazione su animali, e quindi potrebbero esserci differenze sostanziali per quanto riguarda ciò che accade nell’uomo, ma potrebbero offrire una spiegazione, secondo i ricercatori, del perchè alcune categorie di lavoratori che sono sottoposte a turni di lavoro di notte o in momenti della giornata in cui generalmente l’organismo è in una fase di riposo, tendono ad ingrassare più facilmente.
Non solo, suggeriscono gli studiosi, è importante cosa si mangia dunque, ma anche quando si mangia.