Perdere qualche chilo prima di sottoporsi all'intervento chirurgico contro l'obesità permette di ridurre notevolmente il rischio di complicazioni post-operatorie.
Lo rivela un recente studio condotto da ricercatori del Saint Francis Medical Center in Trenton nel New Jersey, che hanno esaminato le cartelle cliniche di 881 pazienti sottoposti ad intervento chirurgico per perdere peso.
La ricerca, pubblicata su Archives of Surgery, rivela che le complicazioni in fase post operatoria sono state in numero quasi doppio nei pazienti che prima dell’intervento sono aumentati ulteriormente di peso rispetto a coloro che invece, prima dell’operazione avevano già perso qualche chilo.
Tutti i pazienti presi in considerazione erano stati sottoposti ad un’operazione denominata gastroenterostomia a Y, una procedura per la quale delle graffette vengono utilizzate per creare una tasca all’interno dello stomaco.
In questo modo lo stomaco viene quindi radicalmente ridotto di dimensioni in modo da poter contenere solo più una piccola quantità di cibo.
La sacca viene poi collegata all’intestino in modo da bypassare il resto dello stomaco ed anche la parte iniziale dell’intestino.
Secondo i ricercatori la perdita di peso prima di un intervento chirurgico risulta dunque essere un fattore che può migliorare l’esito dell’operazione e ridurre le complicazioni, sebbene ciò valga in misura maggiore per coloro che si sottopongono all’operazione mini invasiva, la cosiddetta “keyhole surgery”.
I pazienti che vengono sottoposti all’intervento chirurgico più invasivo infatti non risultano ridurre in maniera significativa i rischi di complicazioni, al di là del fatto che abbiano acquisito o perso peso prima dell’operazione.