Uno studio mostra come scatta il desiderio di fumare e come è possibile limitarlo
Se da una parte aumenta il numero degli italiani che ricorrono alle sigarette elettroniche (anche se cominciano a fioccare i divieti e sembrano non essere così innocue), è anche verto che per i fumatori una sigaretta tira l’altra e non è un modo di dire. Il desiderio irrefrenabile di una sigaretta non è solo un’urgenza psicologica, ma nasce da un meccanismo chimico che fa scattare la voglia di fumare.
In recente studio pubblicato su PNAS, il neurologo italiano Antonio Strafella della McGill University ha scoperto e spiegato le regioni del cervello dove nascono esattamente i meccanismi chimici che stanno alla base del desiderio di fumare, dimostrando anche come andando a manipolare le stesse zone, con la stimolazione magnetica transcranica (TMS) si riesca a mitigare il desiderio di fumare.
Osservando i fumatori (così come i tossicodipendenti) si nota che il desiderio del fumo viene evocato e rafforzato da una serie di stimoli che ricordano in qualche modo la sostanza (la sola vista del pacchetto ad esempio), ma anche la disponibilità immediata dell’oggetto stesso.
Quali sono le aree del cervello coinvolte in questa reazione? L’ha scoperto proprio Antonio Strafella a capo dello studio che ha monitorato il cervello di un gruppo di 10 fumatori di fronte a stimoli che ricordano le sigarette.
È risultato che una zona della corteccia prefontale che controlla le decisioni va anche a controllare il desiderio stesso che dipende praticamente dalla disponibilità immediata dello stimolo del desiderio, in questo caso della sigaretta.
INDIVIDUATO INIBITORE CHE BLOCCA IL DESIDERIO DI FUMARE
Nel momento in cui il cervello recepisce la disponibilità immediata della sigaretta viene attivata anche un’altra area, la corteccia orbito frontale che scatena la vera voglia di fumare. I ricercatori hanno hanno tentato di rendere inattiva quella particolare zona del cervello con la stimolazione magnetica riuscendo a ridurre concretamente il desiderio di fumare anche quando la sigaretta sia disponibile.
Lo studio, oltre a spiegare chiaramente come scatta il desiderio di fumare, rivesta una particolare importanza visto che può suggerire un’eventuale terapia contro le dipendenze grazie alla TMS che aiuterebbe a ridurre l’intensità del desiderio di fumare.
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