Per le donne sopra i trenta bere durante la gravidanza aumenta il rischio di disturbi fisici e psichici nel bambino.
I figli delle donne di questa fascia di età, ed anche più anziane, presentano un rischio maggiore di disturbi categorizzati nella recente ricerca medica dall’espressione “spettro dei disordini feto-alcoolici”, un gruppo di difetti che possono occorrere alla nascita e che vanno a comprendere sia disturbi fisici che mentali, talvolta anche irreversibili ed il rischio di un ritardo mentale permanente.
La ricerca, sostengono i ricercatori, non fa che confermare precedenti studi in merito, ed è un motivo in più per ribadire come per le donne in stato di gravidanza l’alcool non è sicuramente un’abitudine da mantenere.
Lo studio ha coinvolto 462 bambini – equamente divisi tra ragazzi e ragazze – nati da donne residenti in un ambiente urbano, per le quali sono statti raccolti dati come l’abitudine al bere ed al fumare o l’uso di sostanze stupefacenti, dalla cocaina alla marijuana agli oppiacei.
I bambini sono stati seguiti dopo la nascita fino al raggiungimento del settimo anno di età.
L’equipe di ricercatori ha inoltre osservato come i bambini nati da madri di età uguale o superiore ai 30 presentavano maggiori problemi di deficit di attenzione di quelli nati da madri più giovani. Quelli nati da mamme più anziane sono risultati avere una peggior performance ai test, oltre a presentare una tendenza a rispondere alle domande caratterizzata da maggior lentezza.
Secondo i ricercatori i risultati sono utili per istituire validi programmi di prevenzione e formazione per i bambini danneggiati dall’esposizione all’alcol nel grembo materno.