Per avere risultati migliori moti giocatori di poker ricorrono a sostanze e droghe, illegali e non.
E’ questo il risultato di un’inchiesta realizzata da ricercatori della Nova Southeastern University di Fort Lauderdale, in Florida, che ha rilevato come, accanto a caffeina, bevande energetiche e guaranà, giocatori professionisti e non, in tutto il mondo, usano anche marijuana, cocaina, anfetamine, Valium ed una miriade di altri farmaci per migliorare il loro gioco.
L’uso di queste sostanze consentirebbe ai giocatori di poker di rimanere svegli più a lungo, essere maggiormente attenti e concentrati, tutte qualità che naturalmente li rendono più competitivi, spiegano i ricercatori.
Una osservazione che i ricercatori hanno compiuto analizzando un campione di interviste realizzate durante il torneo mondiale World Series of Poker, ed una approfondita indagine sulla vita professionale di un largo campione di giocatori professionali, semi-professionali ed amatoriali in tutto il mondo, Europa, Nord America ed Asia.
La maggior parte di chi ha partecipato al sondaggio era costituita da uomini tra i 20 ed i 30 anni, che giocavano ad una specifica versione del poker, il “no-limit Texas Hold ‘em” che implicava una vincita in denaro.
Tre quarti degli intervistati ha affermato di aver utilizzato un qualche tipo di farmaco o sostanza per migliorare attenzione e concentrazione, mentre il resto degli intervistati ha dichiarato che erano in cerca di una sostanza adatta a calmare i nervi, evitare la fatica e migliorare la memoria.
I risultati sono stati presentati di recente al meeting annuale dell’organismo Psychiatric & Neurologic Pharmacists.