Uno studio recente ha dimostrato che ci sono aspetti del “packaging” delle sigarette che ancora inducono i consumatori a valutarne la nocività più o meno forte.
Ma uno studio recente ha dimostrato che ci sono altri aspetti del “packaging” delle sigarette che inducono i consumatori nello stesso errore.
Un equipe di ricercatori canadesi dell’Università di Waterloo in Ontario ha infatti evidenziato come anche il colore della confezione, o altre parole utilizzate sul pacchetto, “silver”, “smooth” influenzano l’acquirente.
Lo studio, pubblicato su Journal of Public Health, si è basato sulle risposte di un cospicuo numero di volontari, 312 fumatori e 291 non-fumatori che sono stati sottoposti all’osservazione di una serie di pacchetti di sigarette, realizzati apposta per l’esperimento.
I partecipanti osservavano coppie di pacchetti, che differivano per alcuni aspetti grafici, nel testo e nel colore ed esprimevano le proprie opinioni riguardo al grado di nocività delle sigarette contenute.
Nel complesso, lo studio ha rilevato che l’80% dei partecipanti riteneva che la parola “smooth” indicasse un prodotto meno dannoso i quelli evidenziati con la parola “regular”.
Allo stesso modo, tra la parola “silver” o “full taste” il 73% degli intervistati pensavano che le sigarette contenute nei pacchetti “silver” fossero meno dannose.
Persino i numeri inclusi come parte della marca influenzano la percezione: l’ottanta per cento dei partecipanti riteneva che il prodotto con nel marchio il numero “6” fosse meno nocivo del prodotto presentato con il marchio “10”.
Naturalmente i colori avevano un ruolo importante: più dei tre quarti degli uomini e delle donne che partecipavano allo studio, ritenevano che nel pacchetto di colore blu chiaro ci fossero contenute sigarette meno pericolose per la salute rispetto a quelle contenute nel pacchetto color blu scuro.
Un rimedio potrebbe essere quello di introdurre il cosiddetto “plain pakaging”, ovvero la confezione delle sigarette in un pacchetto anonimo e standard, che conterrebbe solo il nome della marca, privo di logo grafico, con colori semplici, bianco o marrone, con sopra riportate le indicazioni degli ingredienti e le raccomandazioni sui rischi per la salute provocati dal fumo.
Ciò secondo i ricercatori avrebbe un enorme potere dissuasivo soprattutto nei giovani che sono particolarmente sensibili alla comunicazione attualmente veicolata dalle grafiche e dai colori dei pacchetti.