L’Artrite reattiva, nota anche come sindrome di Reiter, è una condizione che causa infiammazione (arrossamento e gonfiore), in varie parti del corpo. Di solito si sviluppa dopo un’infezione, e in molti casi guarisce in pochi mesi senza provocare problemi a lungo termine. Può manifestarsi a qualunque età anche se sono maggiormente colpiti i giovani adulti tra i 20 ed i 40 anni. Gli uomini sono più comunemente colpiti anche in relazione a malattie a trasmissione sessuale. Scopriamone insieme sintomi, diagnosi e cura.
Sintomi di artrite reattiva
I tre luoghi più comunemente colpiti da artrite reattiva sono:
- Le articolazioni (artrite): con dolore, rigidità e gonfiore. Di solito riguarda articolazioni importanti come le ginocchia, i piedi e e caviglie. Ne possono conseguire mal di schiena (basso), gonfiore delle mani e dei piedi, rigidità articolare generalizzata specie al mattino.
- Gli occhi (congiuntivite): con dolore oculare, palpebre gonfie, lacrimazione e arrossamento. Si tratta di un’evenzienza rara. Rarissima l’uveite, con conseguente sintomaltologia che oltre ai precedenti disturbi può comportare sensibilità alla luce.
- Uretra (uretrite non gonococcica): dolore o bruciore durante la minzione (l’uretra è il tubo che porta l’urina fuori dal corpo), stimolo ad urinare più spesso del solito, urgenza minzionale, perdite anomale, e meno comunemente sangue nelle urine.
Tuttavia, molte persone non sperimenteranno tutti questi problemi.
Cause
L’Artrite reattiva di solito si sviluppa a distanza di quattro settimane da una infezione, in genere dopo una infezione a trasmissione sessuale , come la clamidia, o un’infezione dell’intestino. Per ragioni che sono ancora da chiarire, il sistema immunitario (difesa dell’organismo contro le infezioni) sembra non funzionare correttamente in risposta a tali agenti patogeni e inizia ad attaccare tessuti sani, facendoli diventare infiammati.
Diagnosi
Non esiste un singolo test per l’artrite reattiva, anche se analisi del sangue e delle urine come pure tamponi genitali e raggi X possono essere utili. Essenzialmente servono ad identificare la presenza di infezione e ad escludere altre cause dei sintomi.
Cura
Non vi è attualmente alcuna cura specifica per l’artrite reattiva, ma la maggior parte delle persone di solito guariscono nell’arco di sei mesi. In questo arco temporale delle terapie sono comunque possibili ed auspicabili, specie per alleviare i sintomi soprattutto come il dolore e la rigidità che possono essere altamente invalidanti nell’ootica della quotidianità.
I sintomi possono spesso essere controllate utilizzando farmaci non steroidei anti-infiammatori (FANS) e antidolorifici come l’ibuprofene. Sintomi più gravi possono invece richiedere l’utilizzo di farmaci steroidei (corticosteroidi) o farmaci antireumatici modificanti la malattia (DMARD).
Gli antibiotici non possono aiutare a trattare l’artrite reattiva di per se stessa, ma sono a volte prescritti se si ha un’infezione in corso – in particolare se si dispone di una infezione a trasmissione sessuale (STI). In questi casi la terapia va allargata anche al proprio partner sessuale. Per il resto è buona norma fare esercizio fisico, quando l’infiammazione lo permette, con lo scopo di rafforzare muscoli ed articolazioni.
Prevenire l’artrite reattiva
Il modo più efficace per ridurre il rischio di artrite reattiva è quello di evitare le infezioni intestinali e le malattie sessualmente trasmissibili che più frequentemente causano la condizione. Allo stesso modo sarà utile avere buone pratiche di igiene durante la preparazione e la conservazione dei cibi.
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Fonte: Nhs.uk
Foto: Thinkstock