Il dolore è per sua natura un campanello di allarme che ci indica che nel nostro organismo qualcosa non va, e che bisogna intervenire. Si parla di dolore cronico quando esso perdura con costanza per un tempo che va dai 3 ai 6 mesi; secondo le ultime ricerche si stima che in Italia si aggirino intorno ai 15 milioni le persone che soffrono di dolore cronico non oncologico, e le donne sono quelle a subirlo di più, in quanto la loro percezione del dolore è amplificata per via degli estrogeni, ormoni femminili che incrementano la sensibilità del sistema nervoso.
Inoltre il dolore cronico che può essere causato da diversissime cause, quali le emicranie, le lombalgie, le artriti, ma anche dolori post operatori ecc. , a lungo andare può determinare la comparsa di ansie,e depressioni, ed in questi casi viene considerato una vera e propria malattia. A tal proposito la Legge n. 38 del marzo 2010, una normativa dello Stato Italiano, da diritto all’assistenza al malato, il medico è obbligato a monitorare il suo dolore, misurarlo e trattarlo nel modo più risolutivo possibile, inoltre sempre grazie a questa normativa, si può accedere alla prescrizione dei farmaci oppiacei, considerati i farmaci più adeguati per combattere il dolore anche di forte intensità.
Da una recente indagine seguita dalla Doxa risulta che troppo spesso i pazienti spesso ricorrano all’automedicazione, ben oltre la metà degli Italiani cerca di curarsi da se, mentre rimane fondamentale rivolgersi sempre al proprio medico per poter affrontare al meglio il dolore cronico.
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