Strappo e inguinale, cause e prevenzione

di Redazione

Uno strappo o uno stiramento inguinale possono essere dovuti ad una serie di cause da cui può derivare un dolore improvviso o graduale. Quando l’insorgenza del dolore è acuta si può trattare di una lesione che se non affrontata adeguatamente può cronicizzare e/o peggiorare la situazione. Per questi motivi, è importante conoscere le cause di questi disturbi e come evitarli.

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Che cosa è uno strappo all’inguine?

Quando si parla di strappo all’inguine si fa riferimento ad una lesione delle fibre muscolari degli adduttori.  In questa zona troviamo 5 muscoli adduttori: pettineo, adduttore breve, adduttore lungo, gracile e grande adduttore. La funzione principale di questo gruppo muscolare è quella di tirare la gamba verso la linea mediana, un movimento chiamato per l’appunto adduzione. Altresì serve a stabilizzare e controllare il bacino durante il movimento delle gambe nella maggioranza delle loro attività, tra cui camminare, correre, giocare a calcio, equitazione, saltare, fare la corsa ad ostacoli e più in generale tutte le attività sportive che richiedono rapidi cambi di direzione.

 

Cause

Una rottura o strappo di uno di questi muscoli di solito si verifica durante attività come lo sprint, nel cambiare direzione all’improvviso o durante rapidi movimenti di resistenza della gamba come quando si da un calcio ad una palla. Il muscolo adduttore lungo è  quello più comunemente interessato da uno strappo o stiramento inguinale. La probabilità di subire un infortunio aumenta quando si ha un precedente che non è stato curato adeguatamente in precedenza: spesso capita che il desiderio di tornare a fare le proprie attività metta un’incauta fretta. Infine, un uso eccessivo ripetitivo dei muscoli inguinali può causare tendinopatia dell’adduttore o una cronica infiammazione all’inguine che rappresentano gli infortuni sul lungo termine e sono molto più difficili da trattare.

 

Prevenzione

La prevenzione di questi disturbi è simile a quella per altri gruppi muscolari e prevedono essenzialmente riscaldamento prima di un allenamento e strechking dopo: ovviamente nel mezzo è necessario un rafforzamento muscolare graduale. Parliamo di allenamento perché questi infortuni si verificano essenzialmente in chi fa sport, mentre l’attività motoria (sempre graduale e nelle medesime modalità) aiuta a prevenire questi ed altri disturbi ai sedentari.

Il riscaldamento? Particolarmente efficace ad esempio nel calcio, iniziare con una corsa leggera per poi passare a scatti/ sprint e poi stretching. L’obiettivo è quello di preparare il muscolo da uno stato di rilassamento a quello di totale attività ed allungamento. Possono essere utilizzati sia esercizi statici che dinamici.

Nella fase di rafforzamento è opportuno far riposare i muscoli tra un esercizio e l’altro e non tralasciare lo stretching: un muscolo lungo è più flessibile e meno soggetto a disturbi di varia natura. Gli esercizi di rafforzzamento possono essere fatti in vario modo, anche utilizzando macchine o cavi di resistenza. Ovviamente i pesi/resistenza vanno aumentati con gradualità settimana dopo settimana.

Per gli sportivi doc non si può infine prescindere da un buon massaggio (professionale) prima e dopo ogni allenamento o gara: aiuta molto la prevenzione degli infortuni.

 

 

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Foto: Thinkstock

Fonte: sportsinjuryclinic.net

 

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