Cos’è l’insulino resistenza, perché si sviluppa e come è legata al diabete di tipo 2? Cosa si può fare?Non è facile rispondere a tutte queste domande perché la scienza che si occupa di queste argomentazioni affonda le sue radici in scoperte relativamente recenti. Ecco dunque cosa si sa ed occorre sapere al riguardo.
Cos’è l’insulino-resistenza?
L’insulino-resistenza è una condizione che si sviluppa prima ancora del diabete di tipo 2, ma ne è una parte concreta. Si ritiene che aumenti le possibilità di sviluppare il cosiddetto prediabete, ovvero livelli di zucchero nel sangue sempre leggermente alti, fino a quando non sfociano nel diabete conclamato: si stima che circa il 30 % delle persone con prediabete arrivino a tale diagnosi in 5 anni, se non si interviene con una serie di accorgimenti per abbassare la glicemia. Mentre è ormai chiaro come l’insulino-resistenza sia un importante fattore di rischio cardiovascolare, non sono ancora stati compresi i meccanismi del suo sviluppo, cioè cosa la causa. L’insulina è un ormone secreto dal pancreas ed è fondamentale per regolarizzare le quantità di glucosio in circolo nel sangue (fa in modo che le cellule lo assorbano) attraverso diverse sue azioni anche a livello epatico. Tuttavia una resistenza dell’organismo a tali funzioni dell’ormone si può sviluppare (non sono note con certezza le cause): inizialmente il pancreas comincia a secernere più insulina, per poterne compensare l’azione. E’ una fase sostanzialmente asintomatica: la compensazione avviene correttamente ed i livelli di glucosio si mantengono stabili se non si hanno altre patologie. In presenza di prediabete però con sollecitazioni di glicemia alta costante il rilascio di insulina maggiore non riesce a compensare. Lo stesso può accadere ovviamente-a maggior ragione- con il diabete.
Sia il diabete che l’insulino resistenza possono comunque essere prevenuti, e /o comunque gestiti. Il tutto per evitare le serie complicanze cardiovascolari.
Sintomi di insulino resistenza
Se il diabete non si è sviluppato, l’insulino-resistenza non comporta sintomi di per se stessa. Analisi del sangue per la glicemia sono utilizzati per il diabete ed il prediabete, ma l’insulino-resistenza si può solo ipotizzare nelle persone con fattori di rischio correlati (a partire dall’obesità). Da sola infatti non è rilevabile, non evidenzia livelli alti di zuccheri nel sangue (proprio perché riesce ancora a compensare) che sono normali sotto i 100 mg/dL a digiuno. Nessun sintomo esteriore neppure in prediabete, con i livelli di glucosio che si attestano però tra i 100 ed i 125 mg/dL e nel diabete dove sono ancora più alti. In tal caso la sintomatologia che si sviluppa è quella della malattia diabetica e corrisponde in genere ad una forte e costante sete correlata a minzione frequente.
Si ritiene che la ragione per cui la resistenza all’insulina prima di questa fase non dia cenni evidenti della sua presenza sia riconducibile al fatto che l’organismo si adatti gradualmente. Altresì mano a mano che passa il tempo questo adattamento si perde e la secrezione di insulina non riesce più a compensare e si alzano i livelli di glucosio. Nel diabete di tipo 1 il problema più importante è l’assenza di secrezione di insulina, in quello di tipo 2 c’è una minore sensibilità all’isulina, ovvero una resistenza.
Fattori di rischio
Diabete, pre-diabete ed insulino-resistenza hanno gli stessi fattori di rischio. Alcuni lo sono anche per le malattie cardiache e altri problemi cardiovascolari e cerebrovascolari come l’ictus. Molti sono evitabili -come l’obesità- attraverso semplici miglioramenti nello stile di vita oppure con dei farmaci. I più comuni sono i seguenti:
- Sovrappeso e obesità
- Stile di vita sedentario
- L’ipertensione ( pressione alta )
- Colesterolo alto
- Familiarità con diabete
- Diabete gestazionale o parto di un bambino sovrappeso
Gli esperti raccomandano che tutte le persone in sovrappeso con più di 45 anni dovrebbero controllare con regolarità la glicemia.
Prevenzione di insulino-resistenza e diabete di tipo 2
Mentre i fattori di rischio per l’insulino-resistenza ed il diabete di tipo 2 non sono sempre modificabili – la familiarità e la predisposizione genetica, per esempio – ci sono misure che hanno dimostrato chiaramente di ridurre le probabilità di diventare resistenti all’insulina e lo sviluppo di diabete di tipo 2. E’ importante ad esempio perdere peso, fare una sana e regolare attività motoria, mangiare in modo equilibrato cercando anche di tenere a basa colesterolo ed ipertensione.
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Fonte: MNT