L'aspirina sarebbe in grado di ridurre il dolore causato dall'emicrania nel 50% delle persone che la assumono in un arco temporale di non più di due ore.
I ricercatori hanno inoltre verificato come una singola dose di aspirina riduce anche alcuni delle manifestazioni sintomatiche dell’emicrania come nausea, vomito e ipersensibilità per suoni e luci.
La revisione degli studi in questione comprendeva dati provenienti da un campione di 4222 individui: i ricercatori del John Radcliffe Hospital di Oxford hanno scoperto come sia i dolori moderati che le gravi emicranie risultano essere attenuate dall’uso dell’aspirina in una persona su quattro con una dose unica di 900-1000 mg di aspirina.
Lo stesso studio ha evidenziato come il male viene attenuato in una persona su 10 nel caso di una somministrazione di placebo.
I ricercatori hanno poi evidenziato come la combinazione di aspirina ed antiemetico sia efficace nel ridurre i sintomi dell’emicrania più fastidiosi come nausea e vomito.
Nonostante i risultati i ricercatori ammettono che se l’aspirina può essere utile nel ridurre i sintomi dell’emicrania sono molto noti i suoi effetti collaterali, soprattutto a carico dell’apparato gastrointestinale.
Se nel breve termine lo studio non ha registrato nei pazienti evidenti manifestazioni di disturbi collaterali, se non alcuni di lieve entità, è evidente che un uso prolungato di questa potrebbe invece avere effetti collaterali di una certa entità.
L’aspirina non è l’unico farmaco sottoposto a revisione in questo periodo per la sua efficacia terapeutica contro l’emicrania.
Anche ibuprofene e paracetamolo sono infatti al centro di analoghi studi e revisioni scientifiche.