Scienziati americani hanno fatto ulteriori scoperte che confermano come l'uso improprio degli antibiotici può portare allo sviluppo di pericolosi batteri farmaco-resistenti.
Tra questi, con particolare preoccupazione ed attenzione viene seguito lo stafilococco aureo resistente alla meticillina, un batterio il cui sviluppo è particolarmente dannoso soprattutto per i degenti in ospedale.
Nella lotta a questi cosiddetti “superbatteri” è molto importante che medici ed industrie farmaceutiche individuino i motivi e le modalità con qui questi sviluppano la resistenza ai farmaci.
E’ già risaputo che un ciclo non completo di antibiotico può permettere ai batteri di sopravvivere, e quindi di sviluppare quelle modifiche che gli consentiranno di diventare resistente all’azione dell’antibiotico.
Il nuovo studio, condotto da ricercatori dell’Università di Boston e del Howard Hughes Medical Institute ha dimostrato un elemento in più: basse dosi di antibiotico possono favorire la creazione di ceppi batterici mutanti, che, pur rimanendo sensibili a quel particolare antibiotico, sviluppano in compenso una resistenza incrociata verso altri farmaci.
Lo studio, che compare su Molecular Cell offre quindi dati importanti da prendere in considerazione soprattutto per quanto riguarda il modo in cui gli antibiotici vengono somministrati ai pazienti.