Escozul, il caso di Josè Monzon

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Ieri sera è andata in onda su Italia Uno la seconda parte dell’ inchiesta di Giulio Golia sull ‘Escozul, il veleno di scorpione che pare curi il cancro.
Golia è ritornato a Cuba per intervistare Josè Monzon che è stato il primo a scoprire che l’Escozul poteva curare i tumori, e ha raccontato di aver guarito la figlia col tumore al pancreas.
Josè Monzon dice che è efficace a far regredire i tumori e ha dichiarato che nel 25% dei casi a lui sottoposti, il cancro è come scomparso mentre nell’ 85% dei casi la salute dei pazienti è migliorata dando quindi loro un’aspettativa di vita molto più lunga.



C’è comunque da sottolineare il fatto che il signor Monzon ha continuato a ripetere che non bisogna ssolutamente sospendere le terapie convenzionali quali la chemioterapia o la radioterapia ma va in aggiunta in quanto, avendo poteri lenitivi, antinfiammatori e immunoregolatori, aiuta a combattere la malattia. La cosa che più colpisce di questa storia è che l’uomo, dopo essere riuscito a guarire la figlia ( che ora lavora con lui ), ha deciso di produrlo in proprio , allevando gli scorpioni azzurri cubani in casa e di aiutare le persone a curarsi senza fini di lucro.
Infatti il prodotto è assolutamente gratuito per tutti, compresi gli stranieri perchè è prodotto da un’azienda statale che si chiama Labiofam e basta soltanto portare con sè i referti medici per poterlo ricevere; anche Josè Monzon, dopo aver visionato le cartelle cliniche lo consegna gratuitamente accontentandosi soltanto di una piccola offerta che lo aiuta per sostentarsi e continuare a produrre il prodotto.

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