Somministrare farmaci, alcool o medicine ai bambini in maniera inopportuna potrebbe essere considerata come una forma di abuso.
I casi presi in considerazione comprendevano l’uso di alcool, analgesici, sedativi della tosse, medicine per il raffreddore, sonniferi e psicofarmaci.
I risultati, che saranno prossimamente disponibili sulla rivista Journal of Pediatrics sono stati raccolti su ben 1400 casi, dei quali circa il 14% ha provocato conseguenze medio-gravi peri bambini, ed in alcuni casi anche il decesso.
In circa la metà dei casi si è rilevato come ai bambini era stato somministrato almeno un sedativo.
In media, secondo i dati raccolti, sono 160 i casi di abuso farmaceutico registrati ogni anno, e 2 i casi di decesso ad essi legati.
Il motivo per cui genitori e parenti agiscono in questo modo, secondo i ricercatori ha diverse ragioni, da un lato per punizione, dall’altra come forma di divertimento, e spesso come sistema per prendersi una pausa nell’impegno genitoriale.
Sono risultati che, secondo i ricercatori evidenziano un problema assai serio, che potrebbe dunque essere considerato come una vera e propria forma di abuso sui minori.
I pediatri ed il personale occupato nelle strutture sanitarie di emergenza dovrebbero quindi prendere in maggior considerazione l’esistenza di questo tipo di abusi, includendo nelle loro diagnosi e nei test, anche la possibilità che il bambino sia stato esposto a medicinali, alcool o stupefacenti.