Secondo un recente studio il ginkgo biloba è inefficace nel morbo di Alzheimer.
Ciò ha fatto si che per anni si sia tentato di utilizzarlo per migliorare la condizione delle persone affette dal Morbo di Alzheimer.
Purtroppo, almeno da quanto rilevato da un recente studio, pubblicato su Journal of American Medical Association (JAMA), sembra che le qualità del ginko non siano efficaci in questo caso.
La ricerca, condotta da cinque diverse scuole di medicina statunitensi, e condotta dal dottor Steven DeKosky vice presidente della School of Medicine dell’Università della Virginia, ha preso in considerazione un campione di 3000 pazienti anziani, di età superiore ai 74 anni, che volontariamente si sono sottoposti all’esperimento a doppio cieco.
Questo consisteva nel somministrare ai pazienti, suddivisi in due gruppi, estratto di ginko biloba in compressa (120 mg di estratto di foglie due volte al giorno) o una pastiglia placebo.
Lo studio, iniziato nel 2000 e terminato lo scorso anno, ha concluso che la dose somministrata non è sembrata avere effetto, anzi, a riprova dell’inefficacia, su 523 volontari si è riscontrato un calo di memoria significativo.
I risultati dello studio sono stati tuttavia contestati da altri organismi, come per esempio il Council for Responsible Nutrition, che ha ribadito come i dati fossero stati raccolti su un campione di individui in età molto avanzata, per cui alcuni di loro potrebbero essere stati, al momento dello studio, già essere a rischio di demenza senile.
Il ginkgo biloba in ogni caso resta un potente antiossidante le cui proprietà antinfiammatorie sono riconosciute.
Fonte HealthNews