Un team di ricercatori inglesi facenti riferimento alla prestigiosa Università di Oxford sarebbe infatti riuscito ad ideare, progettare e realizzare un vero e proprio occhio bionico.
Un team di ricercatori inglesi facenti riferimento alla prestigiosa Università di Oxford, grazie alla collaborazione di una tra le più importanti aziende biomediche tedesche, sarebbe infatti riuscito ad ideare, progettare e realizzare un vero e proprio occhio bionico, composto da oltre 1.500 diodi in grado di catturare gli impulsi luminosi, fondamentali al processo di sintesi delle immagini osservate dall’individuo, trasmettendoli poi, grazie al nervo ottico di ciascun occhio, direttamente il cervello che, in questo modo, riuscirebbe a recuperare, almeno in parte, le proprie originarie funzionalità.
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Il dispositivo, che si comporrebbe di due distinte parti (una delle quali si connetterebbe direttamente al nervo ottico mentre l’altra, che fungerebbe da centro di controllo, verrebbe impiantata immediatamente dietro l’occhio), permetterebbe al soggetto non già di tornare a vedere chiaramente bensì di intuire, in maniera mai così definita, luci, ombre e contorni degli oggetti osservati.
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Il progetto, ancora nella propria fase sperimentale, avrebbe in questi giorni cominciato a dare i propri primi benefici frutti poiché, grazie a due distinte operazioni chirurgiche, della durata complessiva di oltre 16 ore, i primi due occhi bionici mai prodotti dall’umanità sarebbero stati impiantati su altrettanti pazienti britannici affetti da retinite pigmentosa e, in seguito alla buona riuscita dell’intervento, avrebbero dichiarato di aver cominciato a percepire il cambiamento che, grazie ai succitati occhi bionici, sarebbe realmente possibile.