Da un recente studio risulta che in Italia è ancora molto difficoltoso farsi prescrivere la pillola anticoncezionale dei 5 giorni dopo.Questo farmaco è stato approvato dall’Emea, l’European Medicines Agency, ossia l’autorità farmacologica Europea, nel 2009, ma in Italia è disponibile al commercio da appena un anno. I problemi legati sono molti, e legati soprattutto a strutture sanitarie scadenti e non attrezzate adeguatamente.
Infatti dallo studio del Datanalysis, che è stato condotto su 200 consultori e 100 pronto soccorso del territorio nazionale, emerge che l’Italia è l’unico paese dei 61 Europei che prevedono l’uso di questa pillola, a richiedere sul momento della richiesta un test di gravidanza che sia negativo visionabile dal medico, e il problema è che le strutture sanitarie sono quasi sempre sfornite degli stick urinali. Inoltre vi complicazioni dovute degli obiettori di coscienza, su 10 consultori 5 si rifiutano di prescrivere la contraccezione d’emergenza, e così anche per 6 pronto soccorsi su 10. Gli stick per i test non vengono forniti su quasi 4 consultori su 5, e la situazione peggiora al sud, infatti solo un consultorio su dieci dispone degli stick obbligatori per poter avere la pillola dei 5 giorni dopo, e anche nell’83% dei pronto soccorso non sono disponibili gli test rapidi di gravidanza.
Francesca Merzagora, presidente dell’Osservatorio Nazionale sulla salute della donna, afferma che non vi è un equità di accesso ad una contraccezione d’emergenza alla quale tutte le donne dovrebbero aver diritto, e inoltre l’obbligo del test di gravidanza è una restrizione che riguarda solo l’Italia.
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