Il farmaco in questione sarebbe un betabloccante non selettivo e, nei test di laboratorio condotti su trentasei maschi adulti di origine caucasica, si sarebbe rivelato estremamente efficacie nella sedazione dei comportamenti razzisti inconsci.
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Il farmaco in questione, il cui principale principio attivo sarebbe il propranololo, sarebbe un betabloccante non selettivo e, nei test di laboratorio condotti su trentasei maschi adulti di origine caucasica, si sarebbe rivelato estremamente efficacie nella sedazione dei comportamenti razzisti inconsci.
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Ai volontari partecipanti all’esperimento in doppio cieco oggi alla nostra attenzione, in particolare, sarebbero state somministrate differenti dosi di propranololo (Pazienti A) o di farmaco placebo (Pazienti B) e, a due ore di distanza dall’assunzione, sarebbe stato sottoposto un semplicissimo test di associazione consistente nel collegare una serie di aggettivi, sia positivi che negativi, ad una figura simbolicamente rappresentate una persona di colore piuttosto che una persona caucasica.
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Ebbene i risultati a codesto particolare test, essenzialmente basato sulla velocità delle associazione (maggiore sarebbe questo parametro maggiore sarebbe la sincerità del rispondente), avrebbero lasciato emergere come i Pazienti A fossero, tra tutti quelli partecipanti all’esperimento, i meno razzisti in assoluto.