Sono regolatori metabolici che aumentano la capacità di adattamento del nostro organismo
Per non ricorrere di continuo alla farmacologia classica e per recuperare forze potenziando le proprie difese immunitarie, è possibile ricorrere alle cosiddette piante adattogeniche. Si tratta di una serie di piante che aiutano la capacità di adattamento graduale del nostro organismo: fungono da doping naturale senza alterare il nostro equilibrio di base.
Prendiamo ad esempio in considerazione gli effetti della caffeina che ci aiuta a combattere la stanchezza, ma che ci rende nervosi e insonni. Le piante adattogeniche invece sono identificati come regolatori metabolici che riescono ad aumentare la resistenza dell’organismo allo stress andando ad agire anche in modo più completo delle vitamine. Le piante adattogeniche agiscono contemporaneamente sui rami del sistema nervoso, quello simpatico (ativatorio) e quello parasimpatico (calmante).
Devono essere prescritte dal medico anche se generalmente non interagiscono con gli altri farmaci: va seguita una cura di circa due mesi e un mese di sospensione per poi ricominciare il ciclo. Vediamo alcune delle piante adattogeniche che possono risultare utili.
La rhodiola rosea è altamente energica e agisce come equilibratore del sistema nervoso senza causare sbalzi d’umore. Il gingseng siberiano ha capacità regolatorie e antistress, utile a chi è impegnato molto spesso nell’attività fisica, mentre l’astralagus membranaceus depura il fegato ed è adatta soprattutto per coloro che si ammalano ai cambi di stagione.
RAFFORZARE LE DIFESE CON LA DIETA ALIMENTARE
L’ashwagandha migliora i livelli di energia ed è l’ideale per contrastare l’insonnia, mentre la bacopa monnier aiuta la memoria e la concentrazione senza condizionare la tensione, indicata nelle persone che accusano lo stress sotto forma di cali di concentrazione.