Il problema della resistenza agli antibiotici, un rischio grave per la popolazione
La resistenza agli antibiotici sta diventando giorno dopo giorno un problema sempre più preoccupante che non accenna a risolversi e che potrebbe assumere proporzioni devastanti.
Colpa dell’uso indiscriminato e molto spesso inutile dei farmaci antibiotici che le persone tendono ad assumere senza cognizione di causa e senza prescrizione medica per tentare di risolvere immediatamente i problemi di salute (ad esempio molti ricorrono inutilmente agli antibiotici per curare la tosse).
Assumere quando non necessario i farmaci antibiotici ha fatto sì che molti batteri patogeni abbiano sviluppato quella che viene chiamata resistenza: in sostanza l’antibiotico non riesce più ad uccidere il batterio responsabile dell’infezione che continua a proliferare anche con effetti letali.
Il problema è che se negli ultimi 20 anni c’è stato uno sviluppo costanza di nuovi antibiotici in grado di contrastare le infezioni, dall’altra c’è stato anche l’uso indiscriminato degli stessi che a lungo andare ne sta vanificando l’effetto.
L’allarme è stato lanciato di recente da un rapporto del World Economic Forum secondo cui il problema della resistenza agli antibiotici sta diventando un problema molto rischioso per la popolazione mondiale anche perché se la ricerca di nuovi antibiotici va avanti per poter superare la resistenza a quelli attuali, il discorso implica comunque una serie di difficoltà oggettive.
EFFETTI COLLATERALI DEGLI ANTIBIOTICI
Per sostenere la ricerca sono necessari tempo e fondi. La soluzione starebbe certamente in un uso più consapevole degli antibiotici, soprattutto per quelli più recenti: in questo modo si potrebbe arginare il problema dilagante della resistenza confidando anche in una scarsa predisposizione alla mutazione da parte dei batteri.
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