Si tratterebbe di un vero e proprio vaccino in grado di prevenire il senso di gratificazione che il fumatore abitualmente percepirebbe nel caso in cui il fumo, ed in particolar modo la nicotina (componente del tabacco in grado di dare assuefazione), arrivi al cervello.
► RIMEDI PERSONALIZZATI CONTRO LA BRONCHITE CRONICA
Codesto vaccino, che i ricercatori del Weill Cornell Medical College di New York, una delle più importanti istituzioni universitarie degli Stati Uniti d’America, avrebbero negli scorsi mesi testato su un gruppo di cavie da laboratorio, sarebbe letteralmente in grado, stando a quanto riportato dalla rivista scientifica Science Translation Medicine e, in Italia, dal dottor Roberto Boffi, responsabile del Centro Antifumo dell’Istituto Nazionale dei Tumori, di modificare i geni delle cellule epatiche così che il fegato, in questo modo stimolato, cominci a produrre, naturalmente all’occorrenza, particolari molecole antifumo in grado di fagocitare ed eliminare la nicotina ancor prima che quest’ultima giunga al cervello.
► SMETTERE DI FUMARE GRAZIE AL WEB 2.0
Inoltre, sebbene al momento non siano ancora state fornite le necessarie evidenze scientifiche (giacché la sperimentazione comincerà, nel migliore dei casi, entro i prossimi due anni), Ronald Crystal, genetista del Weill Cornell Medical College di New York nonché unico responsabile del programma di ricerca oggi alla nostra attenzione, si sarebbe detto fiduciosa in merito alla possibilità che, una volta correttamente perfezionato, codesto vaccino possa venir utilizzato non solamente per invogliare il fumatore a smettere di fumare bensì anche, se iniettato in età scolare e prescolare, ad evitare che il non fumatore contragga questo dannoso vizio.