E' ancora troppo presto, ma una recente ricerca ha permesso di avvicinarsi ancora di più alla realizzazione di un farmaco analogo a quelli oggi disponibili sul mercato per l'uomo, come Cialis e Viagra.
Lo studio, realizzato nei laboratori della Pfitzer, l’azienda farmaceutica produttrice della famosa “pillola blu” ha infatti esplorato sugli animali i processi che stanno alla base dell’eccitazione sessuale nella femmina, aprendo la strada allo studio di nuove terapie che in particolare potrebbero essere di aiuto ad un particolare tipo di disturbo, il disturbo dell’eccitazione femminile, identificata dall’acronimo inglese FSAD (Female Sexual Arousal Disorder).
Le prove di laboratorio alla Pfitzer sono stati compiuti su animali da laboratorio attraverso la stimolazione elettrica del nervo pelvico, che permette di aumentare il flusso di sangue verso l’area dei genitali.
L’effetto viene rafforzato, hanno constatato i ricercatori se alla stimolazione elettrica viene aggiunto un farmaco sperimentale, denominato RU-414,495, che si ritiene giochi un ruolo di primaria importanza nel bloccare un messaggio chimico importante nell’aumento del flusso di sangue durante l’eccitazione sessuale.
Il flusso di sangue alla vagina, alle grandi labbra ed al clitoride aumenta quando una donna è sessualmente eccitata e ciò provoca il rigonfiamento degli organi ed il rilassamento dei muscoli vaginali, l’aumento della lubrificazione e la sensibilità degli organi sessuali.
I risultati della ricerca, pubblicati di recente sulla rivista medica British Journal of Pharmacology, non sono ancora sufficienti ad indicare la strada per una versione femminile del Viagra, ribadiscono gli autori della ricerca, ma offrono la possibilità di saperne di più su come funziona il meccanismo dell’eccitazione femminile, che in futuro potrebbe essere di aiuto nell’elaborazione di un farmaco in grado di aiutare le donne affette dal disturbo dell’eccitazione sessuale.