Tubercolosi terapia

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Recentemente abbiamo parlato dei sintomi della tubercolosi, una malattia polmonare molto contagiosa che può scatenare una vera e propria pandemia se non viene riconosciuta in fretta, causata da alcuni microbatteri che si annidano nei polmoni e che si attaccano tramite la convivenza con persone infette.
Infatti è molto importante che venga effettuata precocemente la diagnosi della tubercolosi, in modo da poter arginare un possibile contagio; infatti i germi della tubercolosi possono penetrare nell’organismo attraverso le mucose o attraverso la cute provocando una reazione infiammatoria nella sede di entrata.



Per curare la tubercolosi è necessario l’utilizzo di diversi farmaci, i quali, somministrati in associazione tra loro e per adeguati periodi di tempo permettono una guarigione corretta e la distruzione totale del microrganismo colpevole della malattia.
I principali farmaci che vengono utilizzati per la cura della tubercolosi sono la treptomicina, l’isoniazide, l’etambutolo, la rifampicina ed il pirazinamide e la terapia affinchè sia efficace deve avere una durata che non sia inferiore ai sei mesi.
E’ importante che venga effettuata la profilassi si fa tramite la vaccinazione e la chemioprofilassi che va attuata prevalentemente con isoniazide e che interessa i soggetti tubercolino -negativi che siano esposti al contagio e quelli tubercolino -positivi con uno stato di immunodepressione.
Per poter stabilire sei i soggetti sono tubercolino -negativi o tubercolino -positivi è necessario effettuare un test intradermico con derivati proteici del Mycobacterium tuberculosis.
Bisogna qui soffermarsi sul fatto che la tubercolosi è una malattia che è vincolata alla reattività del sistema immunitario e che quindi è importante che vengano valutate in modo dettagliato tutte le condizioni che provocano una diminuzione delle difese dell’organismo e che quindi possono sviluppare una patologia tubercolare, come il diabete, le malattie gastrointestinali croniche, la denutrizione, l’alcolismo, le malattie debilitanti e soprattutto l’AIDS.

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