Tutela della salute dei bambini a rischio per la crisi

bambini

La crisi economica incide, e anche molto, sulla tutela della salute degli italiani, ma soprattutto dei bambini e degli adolescenti. I dati diffusi da Paidòss, il nuovo Osservatorio Nazionale sulla salute dell’infanzia e dell’adolescenza, sono quasi allarmanti.

I risultati arrivano da due diverse indagini che sono state condotte su 600 pediatri di famiglia e mille genitori di tutta Italia da Nord a Sud, mettendo in evidenza tutta la reale gravità della situazione. 

La crisi economica continua a creare disagio (avvertito addirittura nel 90% dei casi in maniera superiore rispetto a qualche anno fa) e le famiglie sono costrette a tagliare anche sulla tutela della salute dei bambini e dei ragazzi.

 

Il 54% delle famiglie italiane ha dichiarato di essere stata costretta a tagliare le spese per controlli diagnostici e specialistici e addirittura il 60% delle famiglie ha rivelato di anticipare lo svezzamento dei bambini per poter risparmiare sull’alimentazione e tagliare l’acquisto di prodotti costosi.

Anche prima dello svezzamento si tende a risparmiare come si può: il 55% degli intervistati ha detto di scegliere il latte artificiale da acquistare in base alla convenienza del prezzo, al di là del consiglio del pediatra.

Il 35% degli intervistati ha detto invece di non poter scegliere adeguatamente i cibi pensati e prodotti espressamente per i bambini. 

I pediatri si sono fatti un quadro chiaro della situazione: a causa della crisi i genitori saranno costretti a una riduzione nei servizi di assistenza per le malattie croniche (nel 19% dei casi), ma si troveranno anche a rinunciare alle visite specialistiche non erogate dal sistema sanitario nazionale (nel 16% dei casi) o alle visite in ambulatori in cui si prevede il pagamento del ticket (nel 15% dei casi).

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Il timore è che il problema possa addirittura peggiorare causando un peggioramento generale della salute dei bambini: oltre al peggioramento delle condizioni igienico-sanitarie in età pediatrica (nel 10% dei casi), si prevede una diminuzione delle vaccinazioni (8%), anche il taglio ai farmaci e agli alimenti dedicati alle malattie rare (8%), ma anche l’aumento delle scorrette abitudini alimentari (nel 7%). Una situazione allarmante che andrebbe affrontata al più presto.
Foto Thinkstock

 

 

 

 

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