Un inibitore della formazione di coaguli nel sangue, l'acido tranexamico potrebbe essere impiegato per arrestare il sanguinamento eccessivo in caso di ferite causate da incidenti.
Chiamato acido tranexamico, questo farmaco è già utilizzato durante gli interventi chirurgici in molti paesi sviluppati, per prevenire emorragie indesiderate. La ricerca, apparsa su The Lancet, ha rilevato che il suo uso potrebbe essere esteso anche per trattare le persone ferite, anche in paesi poveri che non possono utilizzare altri farmaci o tecnologie più costose.
In passato si temeva che il farmaco potesse avere controindicazioni serie, come un rischio più elevato di emboli e problemi al cuore come infarti, a causa del rischio più elevato di formazione di coaguli nel sangue, ma la ricerca odierna ha verificato che tale rischio in realtà è molto più basso di quanto si riteneva.
Nell’età compresa tra 5 e 45 anni i decessi causati da ferite e lesioni sono numericamente secondi solo a HIV ed AIDS, e nel mondo gli incidenti stradali si pongono al nono posto come causa di morte.
Un numero che tenderà, ritengono gli esperti, ad aumentare mano a mano che l’uso degli automezzi si estenderà anche nei paesi in via di sviluppo.
Oltre il 90% delle morti per trauma lesioni e ferite si verificano nei paesi a basso reddito.
L’acido tranexamico, un derivato sintetico di un aminoacido naturale, la lisina, interferisce con il processo naturale grazie al quale il sistema cardiovascolare tiene sotto controllo la formazione di coaguli nel sangue, un fenomeno potenzialmente pericoloso.
I ricercatori della London School of Hygiene and Tropical Medicine hanno quindi valutato se tale effetto inibitore potesse essere altrettanto efficace nel caso di ferite per ridurre il rischio di sanguinamento.
Hanno perciò organizzato la ricerca su un campione di più di 20.000 vittime di incidenti in 274 ospedali in 40 diversi paesi. Ai partecipanti è stato somministrato, in maniera casuale 1 grammo di acido tranexamico in una prima fase, seguita da una seconda somministrazione dopo otto ore. Ad un gruppo di controllo è stato invece somministrato un placebo.
Nei quattro mesi dopo l’incidente l’acido tranexamico ha ridotta la mortalità del 10% rispetto al placebo ed il rischio di morte per sanguinamento eccessivo del 15%.
L’unico effetto negativo riscontrato è stato l’aumento di complicanze dovute alla formazione eccessiva di coaguli nel sangue.
E’ uno dei modi più economici in possesso della medicina per salvare la vita, hanno dichiarato i ricercatori, considerando che un grammo del farmaco costa appena 4,5 dollari.
Nella stesso studio i ricercatori hanno quindi stimato che questo potrebbe essere utile per salvare circa 100.000 vite all’anno nel mondo, tra cui 13 mila in India, 12.000 in Cina, 2.000 negli Stati Uniti e circa 280 in Gran Bretagna.