Quando si parla di appendicite, si fa riferimento ad una infiammazione dell’ appendice, un tubicino che si estende dall’intestino crasso così come si può vedere dalla foto. Non si sa a cosa serva con precisione e allo stato attuale della conoscenza scientifica si ritiene che si possa vivere senza di essa e senza rischio di complicazioni. Di certo non per questo si toglie per prevenzione, ma solo se si infiamma. L’appendicite è infatti un’emergenza medica che richiede un intervento chirurgico tempestivo per rimuovere l’appendice. Se non trattata, una appendice infiammata finirà per scoppiare, o forarsi, rovesciando materiali infettivi nella cavità addominale. Questo può portare a peritonite , una grave infiammazione del rivestimento della cavità addominale (peritoneo) che può essere fatale se non viene trattata rapidamente con antibiotici mirati. Vediamo insieme quali sono le cause, i sintomi e le possibilità di cura dell’appendicite.
Appendicite, le cause
L’appendice si infiamma in presenza di un blocco intestinale di feci, a causa di un corpo estraneo o di un’ostruzione dovuta a cancro. Più comunemente si manifesta in seguito ad un’infezione. E’ una problematica che può colpire a qualunque età. Non è possibile prevenire questa condizione, anche se un dato sembra essere interessante e meritevole di approfondimenti: l’appendicite è meno frequente in caso di dieta ricca di fibre, come la frutta fresca e la verdura.
I sintomi dell’appendicite
- I campanelli d’allarme di un’appendice infiammata sono abbastanza noti anche se spesso si confondono inizialmente con altre problematiche e sono i seguenti:
- Dolore sordo vicino all’ombelico o l’addome superiore
- Fitta dolorosa all’addome in basso a destra
- Perdita di appetito
- Nausea e / o vomito subito dopo l’inizio dei dolori addominali
- Gonfiore addominale
- Febbre
- Meteorismo
In un secondo momento il dolore può espandersi in altre parti dell’addome, alla schiena o al retto; può subentrare minzione dolorosa, vomito, crampi gravi, stitichezza o diarrea. E’ fondamentale parlarne con il proprio medico perhé una diagnosi tempestiva è la cosa migliore.
Come si fa la diagnosi?
La diagnosi può essere difficile specie se i dolori sono lievi, iniziali, non costanti. In tali casi ad esempio si possono confondere anche con problemi della cistifellea , della vescica o infezione delle vie urinarie , il morbo di Crohn , gastrite , infezioni intestinali, e problemi alle ovaie, tutte condizioni che possono presentare la stessa sintomatologia. Utili in questo caso i seguenti test:
- Visita clinica con palpazione addome per rilevare l’infiammazione
- Test delle urine per escludere una infezione delle vie urinarie
- Esame rettale
- Esamidel sangue che verificano la presenza o meno di infezioni in circolo nell’organismo
- Ecografia
L’operazione
L’intervento chirurgico per rimuovere l’appendice, si chiama appendicectomia. Se si interviene precocemente, una cura adeguata con antibiotici può scongiurare nella maggioranza dei casi l’operazione. In caso di peritonite però non esistono alternative e comunque occorre evitare di arrivare a tale condizione che può addirittura essere fatale.
L’operazione per l’appendicite viene eseguita in genere in anestesia generale, ma dura pochi minuti e si esegue con tecniche mininvasive. A 12 ore dall’intervento ci si può già alzare e muoversi normalmente.
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Fonte WebMD
Foto: Thinkstock