Curare la colite

di Redazione

Come curare la colite.

Vedremo oggi, brevemente, come si può curare, ricorrendo ovviamente alla medicina allopatica e ribadendo come il ricorso al proprio medico sia sempre necessario in caso di dubbi o preoccupazioni, una serie di patologie, dal nome generale di colite, che andremo poi a declinare, nei prossimi giorni, nelle manifestazioni più particolari e specifiche.

SINDROME DA COLON IRRITABILE O COLITE NERVOSA


Vogliamo cominciare ribadendo come questi termini, di cui abbiamo già dato notizia su Stetoscopio, non indichino una vera e propria patologia, bensì una serie di patologie, autoimmuni ed infiammatorie, che colpiscono il tratto finale dell’intestino crasso detto comunemente colon.

SINTOMI COLITE NERVOSA

Ciò che accomuna questa serie di patologie sarebbero, ovviamente, i sintomi. La sintomatologia classica di una colite è, solitamente, rappresentata da:

– dolore, gonfiore o distensione addominale solitamente attenuati grazie alla defecazione

– presenza di muco nelle feci

– alitosi

– bruciore a livello della bocca o della gola

– alterata pressione dell’intestino contro lo stomaco con conseguente fuoriuscita di succhi gastrici nell’intestino

– nausea e vomito

– alterata percezione di sazietà

– borborigmi

mal di stomaco

– nicturia (eccessiva necessita di urinare durante la notte)

– dolore associato alla minzione

– cefalea

– dolori muscolari

– stanchezza cronica

– vertigini

– repentina perdita di peso

CURARE LA COLITE

La colite è, generalmente, una patologia cronica per la quale non esisterebbe una cura definitiva e certa bensì una serie di accorgimenti volti ad alleviare il dolore e la sofferenza del paziente. Queste pratiche consistono, in via generale, nell’assunzione di antibiotici, antinfiammatori non-steroidei, immunodepressori o steroidi.

Il ricorso alla chirurgia, invece, è un evento raro che si verifica soltanto nel caso in cui il soggetto soffra di infiammazioni persistenti, regolari, permanenti ed impossibili da ridurre con la terapia classica sopra esposta. In questo caso si provvede, solitamente, alla rimozione completa del colon o, comunque, dell’intero tratto intestinale coinvolto che viene poi sostituito con una sacca derivata da un tratto di intestino sano.

La correlazione con l’intolleranza al lattosio o, comunque, ad altre forme di intolleranza, per cui basterebbe eliminare dalla propria dieta certuni alimenti per riprendersi o, addirittura guarire, non sarebbe ancora stata dimostrata e moltissimi specialisti si dichiarano estremamente scettici al proposito.

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