Intossicazione alimentare, cura e rimedi

L’intossicazione alimentare, ovvero quel malessere in genere associato a sintomi gastrointestinali e febbre, dovuto all’assunzione di cibo contaminato di solito si può curare a casa senza chiedere al medico una cura particolare, anche perché il più delle volte tutto passa in pochi giorni. Ecco le accortezze che non dovrebbero mancare però in questi casi:

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Rimedi domestici

1. Evitare la disidratazione bevendo acqua: se il vomito non lo permette, basta sorseggiarne poco per volta
2. Riposare il più possibile (aiuta il sistema immunitario a contrastare l’agente infettivo)
3. Ricominciare a mangiare quando si sono alleviati i disturbi, ma riprendendo con alimenti leggeri (riso, pane, banane, ecc.)
4. Evitare alcol, caffeina, bevande gassate e cibi piccanti o grassi, perché possono far sentire peggio
5. Rivolgersi al proprio medico se i sintomi sono gravi o non dovessero migliorare in pochi giorni.
6. Prevenire la diffusione dell’infezione evitando di preparare il cibo per gli altri ed il contatto con le persone vulnerabili, come gli anziani o i bambini (laddove possibile).
7. Rimanere a casa, lontano da scuola o lavoro fino ad almeno 48 ore dopo l’ultimo episodio di diarrea.

 

In farmacia

Le soluzioni per la reidratazione orale (ORS) -acquistabili anche senza prescrizione del medico- sono raccomandate per le persone più vulnerabili agli effetti della disidratazione, come gli anziani, i bambini piccoli o coloro che hanno particolari malattie croniche. Solitamente si trovano in bustine da sciogliere nell’acqua -gustosi anche per i bambini- e contengono sali minerali e glucosio, che l’organismo perde in seguito a diarrea e vomito andando incontro al rischio di disidratazione.
Vanno evitati- o va chiesto al proprio medico curante, se invece si soffre di qualche malattia dei reni.
Utile anche in caso di diarrea abbondante o persistente utilizzare farmaci come l’enterogermina (anch’esso da banco) o altri antidiarroici o antivomito, ma in genere questo solo se le manifestazioni gastrointestinali durano più di 2 o tre giorni ed in questo caso è opportuno anche rivolgersi al proprio medico.

 

Dal medico

Se i sintomi sono gravi o persistenti, o se si appartiene alle categorie a rischio sopra descritte, è il caso di rivolgersi al medico che può prescrivere test ed altri farmaci. In genere si effettua un esame delle feci per controllare la presenza di un’infezione batterica e a quel punto la terapia sarà a base di antibiotici. Farmaci antiemetici possono anche essere prescritti se il vomito è particolarmente grave. In alcuni casi, potrebbe essere necessario il ricovero in ospedale per alcuni giorni in modo da poter essere monitorati e curati con fluidi per via endovenosa.

 

Regole d’igiene

1.. Lavarsi (tutti in famiglia) sempre le mani con acqua e sapone, specie dopo essere andati in bagno e prima e dopo la preparazione di alimenti.
2. Lavare le superfici con regolarità in particolare i sedili WC, le maniglie, le vasche, i bidet ed i rubinetti e rubinetti.
3. Assicurarsi che ognuno abbia i propri asciugamani
4. Lavare la biancheria della persona infetta con acqua calda o aggiungendo un disinfettante al lavaggio.

 

 

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Fonte : NSH.uk

Foto: Thinkstock

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